Piscina olimpica, Livigno

Centro Federale Olimpico di Livigno

Milleottocentosedici e 50 metri. All’altitudine iperallenante di Livigno si sono aggiunti i 50 preziosissimi metri della “Federica Pellegrini Swimming Area”: la nuova piscina olimpica, realizzata dalla TMG di Berbenno di Valtellina.

La nuova piscina ha 12 blocchi di partenza modello competition (6 per lato), con pedane track start a 5 posizioni. Con una particolare attenzione al benessere del nuotatore e all’impatto ambientale, l’acqua è disinfettata con un ipoclorito (a basso tenore di clorati), prodotto in loco con tecnologia elettrolitica di trasformazione del sale, che permette tra l’altro la riduzione dei prodotti di scarto della clorazione.

Anche la sicurezza della struttura è a livelli di assoluta eccellenza. La vasca è infatti dotata del sistema Angel Eye: 20 videocamere subacquee che registrano in tempo reale le immagini dei nuotatori. Il sistema è in grado di identificare situazioni di pericolo e, in caso di allarme, invia un segnale direttamente allo smartwatch degli assistenti bagnanti.

Drytech ha realizzato l’impermeabilizzazione di tutte le fondazioni del fabbricato, di tutti i muri perimetrali e delle vasche di rilancio, collaborando con gli strutturisti sin dalla fase di progettazione. Tutte queste strutture sono a contatto con le acque del torrente Federia, affluente del Lago del Gallo, la cui portata varia in funzione di regimi pluviometrici e, soprattutto, delle fasi stagionali di disgelo.

Naturalmente la Federica Pellegrini Swimming Area è aperta al pubblico. All’interno del centro Aquagranda si può anche fare snorkeling ammirando i pesci sul fondale o viaggiare nelle stazioni interstellari di Marte, Luna e Venere. Tutto questo grazie alla Divr: una nuova forma di realtà virtuale che utilizza una tecnologia multisensoriale, amplificata dall’immersione nell’acqua.

Proprietà: Aquagranda, Livigno

Rup: Architetto Giovanni Colturi

Collaboratore al Rup: Geom. Demis Spiller

Struttura: Ing. Fabio Fabiano, Varese / Ing. Marco Finazzi, Palazzolo Sull’Oglio / Ing. Fabio Sibaud, Como

Costruzione: TMG, Berbenno di Valtellina

Vasca Drytech: 2’300 m2

Centrale idroelettrica, Casale Monferrato

La nuova centrale idroelettrica di Casale Monferrato

Costruire per l’acqua a volte può significare dover costruire anche sott’acqua. La nuova centrale idroelettrica di Casale Monferrato è stata edificata al di sotto della sponda sinistra del Po, e il fiume ha anche allagato completamente il cantiere nel corso dei 18 mesi in cui è stata realizzata l’opera.

Le naturali esondazioni nell’area golenale in cui è stato aperto il cantiere non hanno rappresentato un problema per la Vasca Drytech, perché le caratteristiche costruttive e i materiali del sistema non sono alterabili dalla presenza dell’acqua, nemmeno durante l’edificazione.

La stessa resina DRYflex, che viene iniettata nei dettagli costruttivi per sigillarli, è efficace in presenza d’acqua, anche in pressione. 

Realizzato dalla Allara SpA di Casale Monferrato, l’impianto è costituito da una traversa mobile di sbarramento in alveo, un’opera di presa a monte della traversa da cui inizia il canale di derivazione che convoglia le acque all’edificio centrale che ospita i gruppi di produzione dell’energia e, a valle di questo, il canale di restituzione in alveo. Completano l’opera due scale di risalita – una per sponda – per l’ittiofauna e la rampa per il passaggio delle canoe.

La traversa di sbarramento mobile, costituita da una struttura tubolare in tessuto gommato gonfiabile ad acqua, garantisce la derivazione della portata d’acqua all’opera di presa laterale della sponda sinistra. 

Quando il livello idrico a monte raggiunge la quota massima autorizzata, la traversa si deprime sotto la pressione dell’acqua che la sormonta, evitano l’esondazione. 

Con i suoi 200 metri di sviluppo longitudinale è lo sbarramento flessibile più grande al mondo realizzato con questa tecnologia. 

La centrale di produzione ospita quattro turbine che generano una potenza media di circa 3000 kW, per una produzione annua di 21 GWh.

L’accesso al locale turbine è garantito da un tunnel sotterraneo collegato a una botola d’ingresso. Anche il tunnel è una Vasca Drytech completa (platea, pareti e soletta impermeabili), collegata al corpo principale da un giunto di movimento che è stato impermeabilizzato con il Nastro Waterstop iniettabile DRYset.

Proprietà: Idropadana, Torino

Direzione tecnica: STA Engineering, Pinerolo

Struttura: Ing. Gianluca Odetto – SERTECH, Loranzè

Costruzione: Allara SpA, Casale Monferrato

Vasca Drytech: 1’200 m2

Grand Hôtel des Iles Borromées, Stresa

La facciata liberty del Grand Hôtel des Iles Borromées

Nel settembre del 1918 un soldato americano di 19 anni viene ferito al fronte e trascorre la convalescenza a Stresa. Quel ragazzo si chiama Ernest Hemingway e, affascinato della bellezza del Lago Maggiore, vi ambienterà parte del suo romanzo “Addio alle armi” – A Farewell to Arms, 1929 -, rendendo il Grand Hôtel des Iles Borromées celebre in tutto il mondo.

È solo uno dei tanti incroci con la storia che hanno costruito la leggenda del grande albergo, inaugurato nel 1863.

Con l’apertura del tunnel ferroviario del Sempione, Stresa diventa una meta privilegiata del turismo d’élite europeo e, nel 1919, viene inserita nel sesto percorso dell’Orient Express: quello che da Londra raggiunge Istanbul attraverso l’Italia, via Milano, Venezia e Trieste.

Ben presto il Simplon Orient Express diventa il tragitto di maggior successo e scendere al Des Iles regala ai facoltosi viaggiatori il primo suggestivo impatto con il Bel Paese.

In oltre un secolo e mezzo di storia l’Hôtel des Iles Borromeés ha saputo adeguare il concetto di eleganza all’evoluzione dei tempi e dei gusti, senza snaturare il suo inimitabile stile liberty.

Nel 2022 è stata inaugurata la nuova Spa, con percorsi benessere, saune, bagno turco, stanze del sale, oltre alle piscine interne ed esterne e alle vasche idromassaggio, tutte realizzate con l’impermeabilizzazione integrale Vasca Drytech.

La velocità di costruzione del sistema Drytech ha permesso all’Impresa Bellani di Arona di stralciare le attività di impermeabilizzazione dal calendario lavori, consegnando la nuova struttura in tempo per l’apertura della grande saison.

L’Engineering Drytech ha inoltre progettato la soluzione per un dettaglio strutturale sensibile come il passaggio tra la piscina interna e quella esterna, soggetto a importanti variazioni di temperatura a seconda della stagione.

Progetto: Architetto Statilio Ubiali, Verdellino

Struttura: Ing. Marco Danioni, Dormelletto / Ing. Carlo Sammartini, Cassano Magnago

Collaudo: Architetto Alberto Marzaro, Mercallo

Costruzione: Bellani, Arona

Vasca Drytech: 2’850 m2

Gioia Garden, Milano

L’architetto Diego Fumagalli ha progettato le residenze Gioia Garden 1 e 2 a partire dagli stilemi del classico palazzo milanese

Più che un dialogo un abbraccio. L’architetto Diego Fumagalli ha progettato le residenze Gioia Garden 1 e 2 a partire dagli stilemi del classico palazzo milanese con cui confinano.

Ha creato una continuità architettonica fatta di citazioni e rimandi, che armonizza il rapporto tra i due edifici, esaltandone le differenze formali. A partire da questa connessione le palazzine di via Melchiorre Gioia 177/179 sviluppano la propria identità architettonica, inserendosi perfettamente nel contesto.

Nel punto di contatto tra i due edifici è stata rispettata l’altezza dei volumi e, in Gioia Garden 1 e 2, i marcapiani dei livelli residenziali sono appena accennati, per dissimulare le leggere differenze di altezza dei piani rispetto all’edificio storico.

Una volta stabilita la continuità con l’esistente, l’architettura del nuovo edificio dispiega tutto il proprio carattere: con l’articolazione della facciata attraverso i volumi dei terrazzi e le profonde rientranze dei giardini d’inverno; con i giardini pensili che punteggiano l’edificio a diversi livelli; con i tre piani aggiuntivi, progressivamente arretrati rispetto alla facciata principale.

Proprio il volume più alto contiene un’ulteriore citazione, riprendendo gli scuretti orizzontali che caratterizzano l’architettura ottocentesca. 

Per la presenza della falda e la vicinanza con il Naviglio della Martesana, tutte le strutture sotterranee, garage inclusi, sono state realizzate con una Vasca Drytech di 2’753 m2.

Progetto: Architetto Diego Fumagalli, Milano

Struttura: STG ingegneria, Milano

Costruzione: Domus Service CO, Milano

Vasca Drytech: 2’753 m2

Cantina Giusti Wine, Nervesa

La nuova cantina della Giusti Wine di Nervesa della Battaglia è stata progettata dall’architetto Armando Guizzo.

La nuova cantina della Giusti Wine di Nervesa della Battaglia è stata progettata dall’architetto Armando Guizzo per raccontare una storia di legami con il territorio e armonia con la natura.

Ermenegildo Giusti, sostenitore convinto di una viticoltura rispettosa dell’ambiente e delle persone, ha voluto una cantina che esprimesse plasticamente i valori di sostenibilità e integrazione.

La cantina è per due terzi ipogea, mentre la parte emersa si integra con il territorio, non solo architettonicamente ma realmente: la copertura ondulata con i suoi filari non è un esercizio estetico, bensì un’autentica area viticola, strutturata per sostenere il peso dei mezzi agricoli e che produce grappoli esattamente come i filari circostanti.

Alla copertura è stata dedicata una particolare attenzione, con lo studio approfondito dei materiali riportati per la coltivazione delle viti. Innanzitutto è stato ripristinato sul tetto il suolo naturale che ricopriva l’area prima dello scavo del cantiere.

Al di sotto di questo terreno originario sono stati stesi più strati di materiali naturali diversi, tra cui l’argilla espansa, che oltre a garantire la crescita delle viti danno un importante contributo al risparmio energetico dell’edificio.

L’intero ipogeo è stato realizzato con un’unica Vasca Drytech impermeabile.

Proprietà: Giusti Dal Col, Nervesa della Battaglia

Progetto: Architetto Armando Guizzo, Montebelluna

Struttura: Ingegner Alessandro Pagnan, Montebelluna

Vasca Drytech: 4’500 m2

Metropolitana di Milano

Drytech ha realizzato il risanamento della metropolitana di Milano, durante la chiusura notturna del servizio, senza interferire con la normale circolazione dei treni.

Drytech ha realizzato il risanamento di alcuni tratti della metropolitana di Milano, durante la chiusura notturna del servizio, quindi senza interferire con la normale circolazione dei treni.

Gli interventi sono stati realizzati con iniezioni di Resina espandente DRYflex nei giunti tra la platea e l’arco rovescio, per tutto lo spessore della struttura in calcestruzzo del tunnel.

La Resina DRYflex è efficace anche in presenza di acqua in pressione. Questo ha reso possibile l’intervento malgrado l’ingente portata delle infiltrazioni.

La Linea 2 della MM è stata costruita tra gli anni ’60 e ’70 senza impermeabilizzazione, perché il battente di falda era molto più in profondità.

La chiusura delle attività manifatturiere milanesi degli anni ’80 ha ridotto il consumo di acqua e fatto salire il livello della falda fino ai tunnel della Linea 2.

Le infiltrazioni sono state controllate da sistemi di pompaggio attivi 24/7, ma in periodi di forti precipitazioni alcuni tratti venivano comunque allagati.

È stata perciò deliberato il risanamento di alcuni tunnel della Metropolitana di Milano, realizzato da Drytech tra durante la chiusura notturna della circolazione.

Committente: Metropolitana Milanese

Parcheggio porto, Loano

Il parcheggio della Marina di Loano ha 400 posti auto al di sotto del livello del mare

Il parcheggio della Marina di Loano ha 400 posti auto al di sotto del livello del mare. 

Loano è uno dei porti turistici più interessanti d’Italia e del Mediterraneo per la nautica da diporto.

L’ampliamento della Marina ha interessato una superficie  di 358.000 m2 e prevede la realizzazione di oltre 1.200 posti barca, con possibilità di ormeggiare imbarcazioni fino a 50 metri li lunghezza.

Porto e città sono serviti da un parcheggio di 1000 posti auto, di cui 400 appunto sotterranei. Anzi, sottomarini.

Il parcheggio interrato della Marina di Loano, realizzato con il Sistema Vasca Drytech, scende infatti di 4 metri sotto il livello del mare.

Struttura: Mi.Pr.Av, Milano

Costruzione: MARCORA SpA, Milano

Vasca Drytech: 7’700 m²

Fabbrica della neve, Carosello di Livigno

Drytech ha realizzato il nuovo serbatoio dei cannoni per l’innevamento artificiale, vicino alla stazione Carosello 3000 di Livigno.

A ridosso della stazione Carosello 3000 di Livigno Drytech ha realizzato il nuovo serbatoio dell’acqua da 5’600 m3, che alimenterà i cannoni per l’innevamento artificiale. 

L’opera, realizzata in 5 mesi con una Vasca Drytech di 2’175 m2, è completamente interrata per non avere alcun impatto sul panorama alpino.

La praticità costruttiva della Vasca Drytech rende più rapida l’edificazione di queste strutture. Il tempo è un fattore decisivo in qualsiasi cantiere, ma diventa ancor più importante per applicazioni condizionate dalla stagionalità (la struttura doveva essere pronta in tempo per l’apertura della stagione sciistica) e con un clima che riduce ad alcuni mesi la finestra utile all’edilizia.

L’Engineering Drytech ha formulato un calcestruzzo impermeabile adeguato alle condizioni ambientali, in base alle caratteristiche degli inerti presenti nell’impianto scelto dall’impresa Edil Dona di Valdisotto, Sondrio.

La resina acrilica DRYflex, che impermeabilizza i dettagli per pressione, è certificata per l’uso in strutture a contatto con l’acqua potabile, per cui è sicura per l’ambiente e dunque perfettamente idonea per essere utilizzata in una cisterna che alimenta i cannoni d’innevamento.

Uno dei principali fattori di accelerazione del cantiere è il controllo della fessurazione di ritiro.

La Vasca Drytech consente infatti di realizzare getti continui (la platea è stata gettata in un’unica soluzione) perché le fessure sono indotte dagli Elementi di Fessurazione, che possono fungere anche da cassero a perdere.

Committente: Carosello 3000, Livigno

Progetto: Studio Associato DMP, Livigno

Struttura: Ing. Piergiacomo Giuppani, Sondrio

Costruzione: Impresa EDIL DONA, Valdisotto

Vasca Drytech: 2’175 m2

Sottopasso spingitubo, Crema

Il sottopasso ferroviario di via Indipendenza a Crema permette il passaggio di una strada e di una ciclabile sotto il percorso della ferrovia

Il sottopasso ferroviario di via Indipendenza a Crema permette il passaggio di una strada e di una ciclabile sotto il percorso della ferrovia. L’opera è stata realizzata senza interrompere il soprastante passaggio dei treni.

La Vasca Drytech ha permesso di prefabbricare il monolite nei pressi dei binari e di spingerlo nella sede definitiva con uno scavo che lo ha progressivamente sostituito al terreno nel sostegno della linea ferroviaria.

Una volta posizionato in sede, il monolite è stato impermeabilizzato nei sui punti critici (fessure e giunti) con iniezioni di resina espandente DRYflex.

Realizzata ex-post, l’impermeabilizzazione non ha rischiato di essere danneggiata nelle operazioni di varo.

I giunti di dilatazione del sottopasso ferroviario di via Indipendenza a Crema sono stati predisposti con i nastri waterstop iniettabili DRYset.

Struttura: Ing. Terzini, Crema

Costruzione: De Fabiani Spa, Cavenago d’Adda

Vasca Drytech: 3’600 m²

Chiarificatore Acque Industriali, Genova

Un chiarificatore industriale riceve acque reflue cariche di metalli, idrocarburi e altri inquinanti.

Un chiarificatore industriale riceve acque reflue cariche di metalli, idrocarburi e altri inquinanti. Separa questi elementi dall’acqua attraverso procedimenti meccanici e chimici. Quindi convoglia le acque chiarificate verso gli impianti fognari e trattiene i fanghi residui della depurazione.

Le pareti di un chiarificatore sono dunque esposte a una serie di agenti, più o meno aggressivi. Viceversa, non devono rilasciare nelle acque alcun materiale, men che meno inquinante.

La Resina DRYflex – impiegata per sigillare giunti, attraversamenti e fessure della Vasca Bianca Drytech – ha questa duplice capacità di resistere agli agenti aggressivi (a cominciare dalla salinità) e di essere compatibile addirittura con l’uso in strutture per l’acqua potabile.

È importante sottolineare che la resina satura giunti, fessure e attraversamenti per l’intero spessore della struttura. Nel caso del chiarificatore genovese, la barriera opposta all’acqua ha uno spessore variabile da 30 a 120 cm, coincidente appunto con quello della struttura.
D’altro canto, la caratteristica struttura singola della Vasca Drytech consente un accesso diretto e non invasivo per eventuali interventi di manutenzione, che risultano semplici e immediatamente verificabili.
Oltretutto senza particolari limitazioni all’uso dell’impianto.

Nell’ambito della costruzione dell’impianto di Genova l’Engineering Drytech ha collaborato con lo strutturista già in fase di progettazione, proponendo le soluzioni per l’impermeabilizzazione dei punti critici della struttura. L’Engineering ha inoltre contribuito alla definizione della ricetta del calcestruzzo impermeabile a ritiro controllato, in base alle caratteristiche dell’impianto scelto dalla committenza.

Struttura: Dr. Ing. Raffaele Ghitti, Darfo Boario Terme

Costruzione: SEMAT spa, Artogne

Vasca Drytech: 700 m²