Chiarificatore Acque Industriali, Genova

Un chiarificatore industriale riceve acque reflue cariche di metalli, idrocarburi e altri inquinanti.

Un chiarificatore industriale riceve acque reflue cariche di metalli, idrocarburi e altri inquinanti. Separa questi elementi dall’acqua attraverso procedimenti meccanici e chimici. Quindi convoglia le acque chiarificate verso gli impianti fognari e trattiene i fanghi residui della depurazione.

Le pareti di un chiarificatore sono dunque esposte a una serie di agenti, più o meno aggressivi. Viceversa, non devono rilasciare nelle acque alcun materiale, men che meno inquinante.

La Resina DRYflex – impiegata per sigillare giunti, attraversamenti e fessure della Vasca Bianca Drytech – ha questa duplice capacità di resistere agli agenti aggressivi (a cominciare dalla salinità) e di essere compatibile addirittura con l’uso in strutture per l’acqua potabile.

È importante sottolineare che la resina satura giunti, fessure e attraversamenti per l’intero spessore della struttura. Nel caso del chiarificatore genovese, la barriera opposta all’acqua ha uno spessore variabile da 30 a 120 cm, coincidente appunto con quello della struttura.
D’altro canto, la caratteristica struttura singola della Vasca Drytech consente un accesso diretto e non invasivo per eventuali interventi di manutenzione, che risultano semplici e immediatamente verificabili.
Oltretutto senza particolari limitazioni all’uso dell’impianto.

Nell’ambito della costruzione dell’impianto di Genova l’Engineering Drytech ha collaborato con lo strutturista già in fase di progettazione, proponendo le soluzioni per l’impermeabilizzazione dei punti critici della struttura. L’Engineering ha inoltre contribuito alla definizione della ricetta del calcestruzzo impermeabile a ritiro controllato, in base alle caratteristiche dell’impianto scelto dalla committenza.

Struttura: Dr. Ing. Raffaele Ghitti, Darfo Boario Terme

Costruzione: SEMAT spa, Artogne

Vasca Drytech: 700 m²