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Gioia Garden, Milano

Più che un dialogo un abbraccio. L’architetto Diego Fumagalli ha progettato le residenze Gioia Garden 1 e 2 a partire dagli stilemi del classico palazzo milanese con cui confinano.

Ha creato una continuità architettonica fatta di citazioni e rimandi, che armonizza il rapporto tra i due edifici, esaltandone le differenze formali. A partire da questa connessione le palazzine di via Melchiorre Gioia 177/179 sviluppano la propria identità architettonica, inserendosi perfettamente nel contesto.

Nel punto di contatto tra i due edifici è stata rispettata l’altezza dei volumi e, in Gioia Garden 1 e 2, i marcapiani dei livelli residenziali sono appena accennati, per dissimulare le leggere differenze di altezza dei piani rispetto all’edificio storico.

Una volta stabilita la continuità con l’esistente, l’architettura del nuovo edificio dispiega tutto il proprio carattere: con l’articolazione della facciata attraverso i volumi dei terrazzi e le profonde rientranze dei giardini d’inverno; con i giardini pensili che punteggiano l’edificio a diversi livelli; con i tre piani aggiuntivi, progressivamente arretrati rispetto alla facciata principale.

Proprio il volume più alto contiene un’ulteriore citazione, riprendendo gli scuretti orizzontali che caratterizzano l’architettura ottocentesca. 

Per la presenza della falda e la vicinanza con il Naviglio della Martesana, tutte le strutture sotterranee, garage inclusi, sono state realizzate con una Vasca Drytech di 2’753 m2.

Progetto: Architetto Diego Fumagalli, Milano

Struttura: STG ingegneria, Milano

Costruzione: Domus Service CO, Milano

Vasca Drytech: 2’753 m2

L’architetto Diego Fumagalli ha progettato le residenze Gioia Garden 1 e 2 a partire dagli stilemi del classico palazzo milanese