Sottopasso spingitubo, Crema

Il sottopasso ferroviario di via Indipendenza a Crema permette il passaggio di una strada e di una ciclabile sotto il percorso della ferrovia

Il sottopasso ferroviario di via Indipendenza a Crema permette il passaggio di una strada e di una ciclabile sotto il percorso della ferrovia. L’opera è stata realizzata senza interrompere il soprastante passaggio dei treni.

La Vasca Drytech ha permesso di prefabbricare il monolite nei pressi dei binari e di spingerlo nella sede definitiva con uno scavo che lo ha progressivamente sostituito al terreno nel sostegno della linea ferroviaria.

Una volta posizionato in sede, il monolite è stato impermeabilizzato nei sui punti critici (fessure e giunti) con iniezioni di resina espandente DRYflex.

Realizzata ex-post, l’impermeabilizzazione non ha rischiato di essere danneggiata nelle operazioni di varo.

I giunti di dilatazione del sottopasso ferroviario di via Indipendenza a Crema sono stati predisposti con i nastri waterstop iniettabili DRYset.

Struttura: Ing. Terzini, Crema

Costruzione: De Fabiani Spa, Cavenago d’Adda

Vasca Drytech: 3’600 m²

Chiarificatore Acque Industriali, Genova

Un chiarificatore industriale riceve acque reflue cariche di metalli, idrocarburi e altri inquinanti.

Un chiarificatore industriale riceve acque reflue cariche di metalli, idrocarburi e altri inquinanti. Separa questi elementi dall’acqua attraverso procedimenti meccanici e chimici. Quindi convoglia le acque chiarificate verso gli impianti fognari e trattiene i fanghi residui della depurazione.

Le pareti di un chiarificatore sono dunque esposte a una serie di agenti, più o meno aggressivi. Viceversa, non devono rilasciare nelle acque alcun materiale, men che meno inquinante.

La Resina DRYflex – impiegata per sigillare giunti, attraversamenti e fessure della Vasca Bianca Drytech – ha questa duplice capacità di resistere agli agenti aggressivi (a cominciare dalla salinità) e di essere compatibile addirittura con l’uso in strutture per l’acqua potabile.

È importante sottolineare che la resina satura giunti, fessure e attraversamenti per l’intero spessore della struttura. Nel caso del chiarificatore genovese, la barriera opposta all’acqua ha uno spessore variabile da 30 a 120 cm, coincidente appunto con quello della struttura.
D’altro canto, la caratteristica struttura singola della Vasca Drytech consente un accesso diretto e non invasivo per eventuali interventi di manutenzione, che risultano semplici e immediatamente verificabili.
Oltretutto senza particolari limitazioni all’uso dell’impianto.

Nell’ambito della costruzione dell’impianto di Genova l’Engineering Drytech ha collaborato con lo strutturista già in fase di progettazione, proponendo le soluzioni per l’impermeabilizzazione dei punti critici della struttura. L’Engineering ha inoltre contribuito alla definizione della ricetta del calcestruzzo impermeabile a ritiro controllato, in base alle caratteristiche dell’impianto scelto dalla committenza.

Struttura: Dr. Ing. Raffaele Ghitti, Darfo Boario Terme

Costruzione: SEMAT spa, Artogne

Vasca Drytech: 700 m²

Museo Enzo Ferrari, Modena

Il Museo Enzo Ferrari di Modena è un coinvolgente inno al mito dell’auto e il manifesto dell’architettura di Jan Kaplicky: l’architetto ceco fondatore del Future System di Londra.

Il Mef può contare su una superficie di 6’000 m², dei quali 4’400 destinati alle esposizioni. Il Museo è un cofano che emerge potente dal terreno. Nello stile di Kaplicky, l’altezza è contenuta per stabilire un rapporto armonico con la casa natale di Ferrari, senza tuttavia attenuare la forza evocativa della nuova struttura.

Gli spazi espositivi sono stati sviluppati nell’interrato, creando una struttura impermeabile di 5’850 m² con il Sistema Vasca Drytech. L’accesso al museo avviene attraverso un’imponente parete curva in vetro, il cui piano inclinato è bisecato da una serie di alette che ricordano il radiatore di una fuoriserie. Dalla hall si accede agli spazi espositivi attraverso due piattaforme inclinate, scendendo fino a 5 metri di profondità. 

“Spazi definiti da otto spigoli non sono necessari, non sono obbligatori”. Una delle famose frasi di Kaplicky esprime bene lo spirito del progetto, alle cui linee sinuose si è perfettamente adattata la flessibilità della Vasca Drytech. La fase di progettazione ha visto una collaborazione intensa con l’Engineering Drytech per definire le soluzioni di impermeabilizzazione degli inediti dettagli costruttivi proposti dalla particolare forma dell’interrato.

Progetto: Future System, Londra

Struttura: Politecnica, Modena

Direzione Lavori: Ingegner Coppi, Modena

Costruzione: CCC, BolognaIng. Ferrari, Modena, CSM, Modena

Vasca Drytech: 5’850 m²

Corso Como Place, Milano

Corso Como Place rappresenta la nuova frontiera dello smart building: un modello di edificio che coniuga efficienza energetica e sostenibilità ambientale con una nuova esperienza per gli utenti e un concetto evoluto di benessere abitativo.

Ciò che rende ancor più speciale il progetto è che parte dalla ristrutturazione di un edificio degli anni ‘60.

Il Pirellino, come veniva chiamato dai milanesi, sorge al centro della nuova Milano di Piazza Gae Aulenti, Corso Como, Eataly e Fondazione Feltrinelli & Microsoft House. Un luogo iconico e centralissimo, che ha stimolato un progetto rivoluzionario.

Corso Como Place è un progetto di completa riqualificazione, simbolo di un percorso architettonico e urbanistico che crea bellezza senza abbattere l’esistente, partendo dalla valorizzazione della Torre  progettata da Francesco Diomede, Giuseppe e Carlo Rusconi Clerici, convertita alla modernità nel segno dell’innovazione.

Ai suoi piedi sorge un Podium che disegna una piazza aperta e direttamente connessa a Corso Como e al quartiere di Porta Nuova.

La sostenibilità ambientale degli edifici è garantita dallo standard internazionale Nearly Zero Energy Building. Il sistema fotovoltaico scelto per le strutture, l’utilizzo di energia geotermica, che copre oltre il 65% del fabbisogno annuale, e le facciate ad alte prestazioni con dispositivi automatici di schermatura solare, consentono altissime prestazioni energetiche e massima riduzione di emissioni CO2. 

Inoltre la scelta della Vasca Drytech per l’ipogeo ha garantito l’impermeabilità della struttura sotterranea non solo all’acqua, ma anche al radon.

Un’applicazione per smartphone permette a ognuno di personalizzare il proprio ambiente di lavoro, intervenendo su illuminazione, temperatura e ombreggiatura. Si potrà prenotare in tempo reale il parcheggio sotterraneo in base alla disponibilità di posti auto liberi e i sensori IoT (l’internet delle cose) monitoreranno il livello di rumorosità degli uffici e la qualità dell’aria, per garantire agli utenti comfort e benessere.

Con un ruolo di snodo di percorsi di mobilità green e aree verdi, oltre che di volano per la riqualificazione dell’area, Corso Como Place rappresenta un bell’esempio di come architettura e tecnologia costruttiva possano trasferire nel futuro un edificio storico.

Asset & Development Management: COIMA, Milano

General Contractor: ICM, Vicenza

Progetto: PLP Architecture International, Londra

Struttura: CEAS, Milano

Costruzione: ICM, Vicenza

Vasca Drytech: 4’500 m2

Pozzipompa a doppia impermeabilità, Copenhagen

Drytech ha progettato uno speciale pozzo pompa impermeabile che consente alle imprese di realizzare i punti di pompaggio all’interno della platea.

I pozzi vengono realizzati nell’officina di Bedano, in Svizzera, e spediti al cantiere, ovunque si trovi nel mondo, dove sono approntati dal tecnico Drytech.

È il caso del cantiere aperto direttamente nel Mare del Nord, in cui sono stati installati 36 pozzi pompa, in seguito sigillati e inglobati nella platea.

Una volta esaurita la propria funzione, il pozzo pompa Drytech viene impermeabilizzato sia esternamente, sia internamente.

A getto ultimato, il giunto tra il pozzo e la platea viene iniettato con resina espansiva DRYflex, che sigilla l’elemento per pressione avvolgendo per tutto lo spessore della platea.

Le eventuali venute d’acqua interne al pozzo sono invece rese inoffensive dal coperchio sigillato con guarnizioni sia sulla circonferenza del pozzo, sia su ciascuno dei bulloni di tenuta.

L’impiego del Sistema Drytech ha prodotto un risparmio di diverse settimane sui tempi previsti per la realizzazione dell’interrato impermeabile.

Palestra CPC, Chiasso

La doppia palestra CPC di Chiasso è la vittoria della leggerezza sul peso, dell’interazione sulla separazione, della flessibilità sulla rigidità.

La dualità tra il podio e il volume di copertura della sala è definita da uno stacco, prodotto da un appoggio puntuale sui quattro lati.

Attraverso questa sospensione il volume monolitico appare leggerissimo, al punto da sembrare trattenuto – piuttosto che sostenuto – dalle quattro V della struttura.

Lo stacco mette in relazione lo spazio interno con gli elementi urbani e naturali che circondano la palestra. Un’interazione che la inserisce nel contesto del campus scolastico e culturale, tessendo varie relazioni con gli elementi peculiari del luogo.

L’edificio reagisce alle differenti situazioni e alle divergenze topografiche. A nord presenta una terrazza d’accesso, in relazione agli edifici scolastici e all’accesso dal parcheggio pubblico. A sud una gradinata in rapporto al giardinetto. Una delimitazione del campo stradale e della piazza esistente a est. Si pone infine allo stesso livello del m.a.x Museo e dello Spazio Officina, condividendone la vocazione pubblica.

Il podio è una Vasca Drytech. La coibentazione delle facciate interna e protetta da una listonatura in legno a vista nella parte inferiore e da un rivestimento acustico a pannelli in quella superiore.

Dal profilo energetico l’edificio risponde ai criteri dello standard Minergie.

Committente: Sezione della logistica del Canton Ticino

Progetto: Architetti Nicola Baserga e Christian Mozzetti, Muralto

Struttura: Ingegneri Andrea e Eugenio Pedrazzini, Lugano

Costruzione: Mafledil, Osogna

Vasca Drytech: 2’128 m²

Lee Tunnel, London

Il Lee Tunnel è una delle due condotte che convogliano una media di 39 milioni di tonnellate all’anno di acque reflue, provenienti da 35 tubazioni fognarie, realizzate in epoca vittoriana come parte della rete che ancora serve Londra, dopo 150 anni.

I lavori sono iniziati nel settembre 2010 al depuratore di Beckton, con la costruzione del primo dei quattro pozzi da 80 metri, impermeabilizzati con la posa di canali DRYset nei giunti, poi sigillati con le iniezioni di resina DRYflex.

Attraverso il pozzo sono state quindi calate le sezioni della fresatrice lunga complessivamente 120 metri, che nel 2012 ha iniziato i lavori di scavo dei tunnel di collegamento, del diametro di 7 metri.

L’infrastruttura fa parte del piano strategico per migliorare e garantire la salubrità delle acque del Tamigi. Il sistema convoglia gli scarichi della più grande eccedenza fognaria di Londra alla Stazione di pompaggio di Mills Abbey a Stratford, che gestisce il 40 per cento degli scarichi totali.

Le quattro miglia di tunnel sono state realizzate al di sotto del Borough of Newham, da Abbey Mills a Beckton. Il nuovo tunnel contribuisce a evitare che più di 16 milioni di tonnellate di liquami mescolati con l’acqua piovana trabocchino ogni anno nel fiume Lee, captandole e trasferendole alle strutture di depurazione di Beckton, che sono a loro volta in via di ampliamento del 60 per cento per far fronte all’aumento dei volumi trattati.

Si tratta del tunnel più profondo mai realizzato a Londra. Ciò ha comportato un’attività di scavo in condizioni di elevate pressioni di falda, lungo quattro miglia di terreno straordinariamente abrasivo e senza condotte di sfogo laterali.

Proprietà: Thames Water Utilities, London

Struttura: Engineer Emmanuel Costes, London 

Impresa: Morgan Vinci Bachy JV, London 

Impermeabilizzazione: Drytech UK, London

Teatro Alla Scala, Milano

Nell’ambito della ristrutturazione e dell’ampliamento progettati dall’architetto Mario Botta, è stata realizzata l’impermeabilizzazione della fossa scenica, con 850 m² di platea e 2’500 di pareti.

Il Sistema Vasca Drytech è stato scelto perché ha permesso di impermeabilizzare i tiranti della platea priva carico.

Inoltre ha fatto risparmiare circa 90 giornate cantiere perché le attività di impermeabilizzazione sono indipendenti e parallele da quelle del cantiere e vengono di fatto stralciate dal diagramma di Gantt.

Un ulteriore risparmio di tempo e risorse è derivato dal fatto che le elevazioni della Vasca Drytech vengono gettate direttamente contro i micropali, facendo coincidere rifodera e parete. 

La nuova torre scenica si eleva per 38 metri e la fossa scenica è profonda 18 metri. La nuova struttura alle spalle del palco permette di gestire le scenografie di 3 spettacoli in contemporanea.

Sofisticate macchine sceniche consentono infatti di cambiare completamente spettacolo in soli 6 minuti.

Committente: Comune di Milano, Milano

Progetto: Mario Botta Architetto, Lugano

Struttura: BMS Progetti, Milano

Costruzione: Consorzio Cooperative Costruzioni, Bologna

Vasca Drytech: 3’350 m²

Torre Isozaki Allianz, Milano

La Torre Isozaki, ispirata alla endless column di Costantin Brancusi, è diventata uno dei simboli della città.

Progettato dall’architetto giapponese Arada Isozaki insieme all’architetto italiano Andrea Maffei, il grattacielo è la sede principale di Allianz in Italia.

L’edificio, che può ospitare fino a 3’800 persone, è il grattacielo più alto d’Italia per numero di piani (50) e secondo il criterio highest occupied floor (con i suoi 207 m).

Drytech ha progettato l’impermeabilizzazione di tutte le strutture al di sotto della quota di falda di progetto. Sono state quindi realizzate con il Sistema Vasca Drytech le vasche antincendio, i cunicoli degli impianti, le polifore e i ribassi.

Proprietà: CityLife s.p.a., Milano

Progetto: Architetto Arata Isozaki, Tokyo / Architetto Andrea Maffei, Milano

Struttura: Prof. Marco Mola, Ing. Michele Cap, Milano / Ing. Francesco Iorio, Bergamo

Direzione Lavori: In.Pro srl, Torino

Vasca Drytech: 7’400 m²

Palazzo Mantegazza, Lugano

Sistema Vasca Drytech per i 5 piani del parcheggio sotterraneo del Palazzo Mantegazza, a 15 metri dal lago, in presenza di un battente di falda di 18,80 metri.

Il sotterraneo è stato realizzato in sottomurazione, utilizzando la tecnica del cassero pensile: dopo il completamento dei setti del diaframma, si getta la soletta del piano campagna, lasciando delle aperture attraverso le quali si scava fino alla quota della soletta -1.

Quindi si cala il cassero già usato per la soletta zero e, una volta giunto alla quota -1, vi si getta la nuova soletta. E così di seguito fino alla platea, al livello -5.

Le pareti della Vasca Drytech sono gettate direttamente contro il diaframma ottenendo in unico getto sia la rifodera, sia la parete stessa.

Progetto: Camponovo Architetti & Associati, Breganzona

Struttura: Studio Ingg. Mantegazza e Cattaneo, Sorengo

Costruzione: Garzoni SA, Lugano

Vasca Drytech: 6’600 m²