Piscina con giardino acquatico, Vernate

Piscina a sfioro immersa in un giardino acquatico, anch’esso a sfioro. Con una vista mozzafiato sul lago di Lugano.

Piscina a sfioro immersa in un giardino acquatico, anch’esso a sfioro.

Con una vista mozzafiato sul lago di Lugano, questa suggestiva piscina è una Vasca Drytech con tre pareti contro terra e una – lato lago – completamente esposta.

Progetto: Architetti Franzi e Canetta, Noranco

Centro Controllo AlpTransit, Pollegio

Le Centre de Contrôle AlpTransit à Polleggio gère le trafic ferroviaire des tunnels de base du Gothard et du Monte Ceneri.

La Centrale d’Esercizio AlpTransit di Polleggio gestisce il traffico ferroviario delle gallerie di base del San Gottardo e del Monte Ceneri.

Definito “Il Periscopio” per la sua futuristica architettura, il CEP è una delle quattro centrali d’esercizio delle FFS in Svizzera, insieme ai modernissimi centri di Losanna, Olten, Zurigo.

Altezza e forma dell’edificio sono la risposta architettonica a due vincoli funzionali. Il CEP segna e dichiara l’ingresso al tunnel di base del Gottardo. È un simbolo. Per essere percepito come tale dalla ferrovia e dall’autostrada è stato sviluppato in altezza.

Il secondo vincolo è l’incompatibilità dimensionale fra la sala di comando e la tipologia di un edificio per uffici, che ha portato ad accettare il contrasto e a esprimerlo in modo radicale. Così, su un fusto di spazi per uffici, disposto diagonalmente sul lotto, si innesta la lastra a doppia altezza della sala di comando.

La Centrale d’Esercizio AlpTransit di Polleggio si presenta dunque come un oggetto scultoreo animato da una torsione tra i due volumi. Visto da un mezzo in movimento si trasforma, modificando le sue proporzioni e offrendo diversi stati di equilibrio.

Committente: Sezione della logistica del Canton Ticino

Progetto: Architetto Bruno Fioretti Marquez, Berlino

Struttura: Ingg. Borlini & Zanini, Pambio Noranco

Costruzione: CSC, Lugano

Vasca Drytech: 711 m²

Palestra CPC, Chiasso

La doppia palestra CPC di Chiasso è la vittoria della leggerezza sul peso, dell’interazione sulla separazione, della flessibilità sulla rigidità.

La dualità tra il podio e il volume di copertura della sala è definita da uno stacco, prodotto da un appoggio puntuale sui quattro lati.

Attraverso questa sospensione il volume monolitico appare leggerissimo, al punto da sembrare trattenuto – piuttosto che sostenuto – dalle quattro V della struttura.

Lo stacco mette in relazione lo spazio interno con gli elementi urbani e naturali che circondano la palestra. Un’interazione che la inserisce nel contesto del campus scolastico e culturale, tessendo varie relazioni con gli elementi peculiari del luogo.

L’edificio reagisce alle differenti situazioni e alle divergenze topografiche. A nord presenta una terrazza d’accesso, in relazione agli edifici scolastici e all’accesso dal parcheggio pubblico. A sud una gradinata in rapporto al giardinetto. Una delimitazione del campo stradale e della piazza esistente a est. Si pone infine allo stesso livello del m.a.x Museo e dello Spazio Officina, condividendone la vocazione pubblica.

Il podio è una Vasca Drytech. La coibentazione delle facciate interna e protetta da una listonatura in legno a vista nella parte inferiore e da un rivestimento acustico a pannelli in quella superiore.

Dal profilo energetico l’edificio risponde ai criteri dello standard Minergie.

Committente: Sezione della logistica del Canton Ticino

Progetto: Architetti Nicola Baserga e Christian Mozzetti, Muralto

Struttura: Ingegneri Andrea e Eugenio Pedrazzini, Lugano

Costruzione: Mafledil, Osogna

Vasca Drytech: 2’128 m²

Palazzo Mantegazza, Lugano

Sistema Vasca Drytech per i 5 piani del parcheggio sotterraneo del Palazzo Mantegazza, a 15 metri dal lago, in presenza di un battente di falda di 18,80 metri.

Il sotterraneo è stato realizzato in sottomurazione, utilizzando la tecnica del cassero pensile: dopo il completamento dei setti del diaframma, si getta la soletta del piano campagna, lasciando delle aperture attraverso le quali si scava fino alla quota della soletta -1.

Quindi si cala il cassero già usato per la soletta zero e, una volta giunto alla quota -1, vi si getta la nuova soletta. E così di seguito fino alla platea, al livello -5.

Le pareti della Vasca Drytech sono gettate direttamente contro il diaframma ottenendo in unico getto sia la rifodera, sia la parete stessa.

Progetto: Camponovo Architetti & Associati, Breganzona

Struttura: Studio Ingg. Mantegazza e Cattaneo, Sorengo

Costruzione: Garzoni SA, Lugano

Vasca Drytech: 6’600 m²

Crescent Branca, Melide

Esistono due soli modi per costruire una struttura impermeabile direttamente in acqua: o la classica vasca doppia, o la vasca singola del Sistema Vasca Drytech.

Sono stati realizzati con questo sistema i sotterranei della Residenza Villa Branca di Melide, sulla riva del Ceresio. Un lussuoso crescent composto di 16 appartamenti e 5 penthouse, con terrazze, giardini pensili, vasche idromassaggio e parcheggio al di sotto le livello del lago.

Oltre a consentire la posa subacquea, la Vasca Drytech ha garantito il rispetto delle volumetrie interne previste a progetto, essendo una struttura singola in calcestruzzo impermeabile.

L’Engineering Drytech ha definito la ricetta del calcestruzzo impermeabile subacqueo. A maturazione del getto,  i dettagli costruttivi sono stati impermeabilizzati con l’iniezione di Resina DRYflex, efficace malgrado la presenza di acqua all’esterno delle nuove vasche.

Committente: Chiancianesi & Longoni, Pregassona

Progetto: Archiconsult SA, Lugano per conto di Marco Chiancianesi e Daniele Longoni con la supervisione architettonica di Source Project Manager SA

Struttura: Ing. Alessio Casanova, Pazzallo

Impresa: PromEng SA, Lugano Besso

Vasca Drytech: 2’900 m²

Palestra, Massagno

Questa è la storia di una bella scuola elementare degli anni ‘60 che vuole continuare a essere bella nel nuovo millennio. Dove bella significa adeguata alle esigenze della pedagogia moderna.

Con questo obiettivo il progetto degli studi Durisch + Nolli e Giraudi Radczuweit Architetti ha proposto il mantenimento integrale del corpo della scuola disegnata sessant’anni fa dall’Arch. Finzi, aggiornandolo attraverso un processo di risanamento, adeguamento e ampliamento.

Gli spazi sono stati ripensati sulle esigenze della didattica contemporanea, che richiede aule di dimensioni maggiori per consentire un insegnamento dinamico, con spazi flessibili e articolati in diverse zone d’attività.

Il complesso scolastico è stato quindi ampliato e completato con la costruzione di una doppia palestra e della mensa per alunni e insegnanti.

La doppia palestra scavata nel terreno ha consentito di mantenere un volume proporzionato con l’edificio scolastico.

L’ipogeo è costituito da una struttura Vasca Drytech di 4’000 m2, impermeabile sia all’acqua sia al radon.

Il tetto della palestra, sul quale sorge anche la nuova mensa scolastica, è uno spazio completamente accessibile: un grande piazzale pubblico a uso anche della popolazione.

Tra i diversi percorsi d’accesso al livello spicca per qualità architettonica la lunga scalinata perfettamente mimetizzata nelle linee architettoniche della facciata sud.

Il complesso si presenta come un sistema aperto e connesso con la città, con la quale dialoga e interagisce oltre la funzione educativa.

Gli spazi pubblici esterni sono infatti caratterizzati da una grande varietà di luoghi tematizzati: dal parco di betulle al campo da basket, dalla fioriera pensile di lavanda alla lunga vasca/fontana che delimita su un intero lato il piazzale della mensa.

Ma l’integrazione scuola-città è ribadita dalla capillare ricucitura dei collegamenti pedonali che caratterizzano il tessuto urbano di Massagno.

L’area è permeabile e inclusiva e invita ad essere attraversata perché offre percorsi diretti e sicuri.

La scuola diventa una presenza quotidiana per tutta la comunità.

Proprietà: Comune di Massagno

Progetto:
Durisch + Nolli Architetti, Massagno / Giraudi Radczuweit Architetti, Lugano

Struttura: Lurati Muttoni Partner, Mendrisio

Costruzione: Quadri SA, Cadempino

Vasca Drytech: 4’000

Ampliamento stabilimento Frigerio, Locarno

Passato e futuro hanno finalmente trovato un punto di contatto: il Nastro waterstop iniettabile DRYset per giunti di movimento.

L’aggiunta di un nuovo corpo allo stabile dell’azienda Frigerio di Locarno ha richiesto l’apertura di un passaggio tra l’edificio esistente e quello nuovo.
Il collegamento sotterraneo è stato reso impermeabile inserendo un nastro waterstop continuo nel giunto di movimento tra i due corpi.

Il Nastro Waterstop iniettabile DRYset aggiunge alla funzione di barriera meccanica dei nastri tradizionali la possibilità di manutenere il giunto nel tempo, con eventuali re-iniezioni di resina espansiva DRYflex.

Il profilo del Nastro Waterstop DRYset infatti dotato di due condotti microforati, attraverso i quali possibile iniettare e e re-iniettare la resina impermeabilizzante.

Il Nastro è stato preparato presso il laboratorio Drytech e sottoposto ai test di tenuta delle giunzioni, prima della posa in opera.

L’accessibilità al nastro per eventuali interventi di manutenzione del giunto è garantita da cannule accessibili dall’intradosso della costruzione.

Committente: Poncini Holding SA, Locarno

Progetto: 3G Architetti SA, Tenero

Struttura: Studio d’ingegneria Anastasi, Locarno

Impresa: Gamboni e Salmina SA, Gordola

AET, Montecarasso

La nuova sede amministrativa della AET di Monte Carasso produce più energia di quanta ne consuma.

Da un lato vanta la massima efficienza energetica in ogni componente tecnica all’interno dell’edificio, dall’altro produce energia interamente derivante da fonti rinnovabili.

Un bilancio energetico positivo, coerente con la missione aziendale, che ne fa l’edificio pubblico con la miglior performance energetica del Cantone.

Progettato dagli architetti Lukas Meyer, Ira Piattini e Francesco Fallavollita, la nuova sede amministrativa dell’Azienda Elettrica Ticinese appare impenetrabile o trasparente, semplicemente combaciando il punto di vista.
Il nucleo dell’edificio è infatti arretrato rispetto alla facciata modulare a griglia in calcestruzzo.

Quello che dall’esterno un sorprendente effetto ottico, all’interno si traduce in comfort visivo: gli uffici sono infatti inondati di luce naturale per lo più indiretta.

Il sito è lambito dal fiume Ticino e, tra l’edificio esistente e quello nuovo, stato creato uno specchio d’acqua. La struttura sotterranea è stata perciò realizzata con il sistema Vasca Drytech: una costruzione impermeabile di 1’190 m², che ospita i locali tecnici, gli spogliatoi, i depositi e l’archivio generale AET.

Committente:
Azienda Elettrica Ticinese

Progetto: AArch. Lukas Meyer e Ira Piattini, Lugano + Fallavollita, Como

Struttura: Tajana & Partner Ingegneria SA, Bellinzona / Spadea e Bondini, Lugano

Costruzione:
Bossi e Bersani SA, Bellinzona 

 Vasca Drytech: 1’190 m²

LAC, Lugano Arte e Cultura

Opera dell’architetto ticinese Ivano Gianola, il progetto prevede la realizzazione di una parte pubblica – che ospita il nuovo Centro Culturale cittadino, con teatro, sala concerti, museo d’arte, parcheggio sotterraneo – e di una parte privata dedicata ad appartamenti e uffici.

Il complesso integra la facciata dello storico Hotel Palace e si sviluppa intorno a una grande piazza che potrà a sua volta ospitare spettacoli ed esibizioni.

La città si dota inoltre di 10.000 m² di aree pedonali e di un parco, che si sviluppa alle spalle dell’edificio.

Drytech ha progettato e realizzato l’impermeabilizzazione delle strutture sotterranee di entrambi i corpi, per un totale di 19.800 m² di Vasca Drytech, costruiti al di sotto del livello del lago.

Committente: Città di Lugano

Progetto: Architetto Ivano Gianola, Mendrisio

Struttura: Studio Ing. Sciarini, Vira Gambarogno

Costruzione: Cosma Swiss SA, Lugano

Foto: Studio Pagi, Lugano

Vasca Drytech: 19’800 m²

PalaCinema, Locarno

Il nuovo palazzo del cinema di Locarno nasce dalla trasformazione dello storico Palazzo Scolastico, progettato nel 1892 dall’architetto Ferdinando Bernasconi.

Lo Studio di architettura londinese AZPML ha capitalizzato la struttura esistente  per ragioni identitarie, culturali e ambientali. Uno schermo di tessere mobili razionalizza le linee della facciata, ma allo stesso tempo esalta il profilo originale a tre volumi. 

L’intervento coinvolge anche l’antistante piazza Remo Rossi, trasformata in grande red carpet perfettamente connesso al tessuto viario circostante.

Inaugurato in occasione della 70° edizione del Festival locarnese, ll Palazzo del Cinema ha tre sale di proiezione d’avanguardia, di cui due da 142 posti ciascuna, situate fra il piano interrato e il piano terreno, e una da 500 posti al secondo piano.

Le due sale sotterranee e tutte le altre strutture di servizio al di sotto del piano campagna sono stata realizzate con il Sistema Vasca Drytech.

I davanzali delle finestre sono invece protetti con il manto impermeabile Drycoat che, con il suo spessore ridotto, non altera la purezza delle linee architettoniche.

Iconica la vibrante copertura di tessere d’oro. Eterea, mutevole, dinamica: è architettura, ma sembra cinema.

Proprietà: PalaCinema SA, Locarno

Progetto: Consorzio AZPML+DF, Londra/Lugano

Struttura: WMM Ingenieure, Münchenstein

Costruzione: Impresa Mafledil, Osogna

Impermeabilizzazione: Drytech Ticino, Bedano

Vasca Drytech: 1’200 m²