Impermeabilizzazione al di sotto del livello del lago

La simbiosi tra l'Hotel Il Sereno di Torno e il Lago di Como è iniziata sin dalla posa della prima pietra. Il design hotel è letteralmente sorto dalle acque del Lario.

Per l’impermeabilizzazione dei locali al di sotto del livello del lago e della piscina dell’hotel il Sereno di Torno, sono state realizzate le strutture impermeabili Vasca Drytech con materiali da costruzione giunti in cantiere via chiatta.

La simbiosi tra l’Hotel Il Sereno di Torno e il Lago di Como è iniziata sin dalla posa della prima pietra. Il design hotel è letteralmente sorto dalle acque del Lario.

L’affascinante stradina di paese che conduce all’albergo non è infatti percorribile dai mezzi pesanti, per cui tutto il materiale per la costruzione è arrivato via lago a bordo di chiatte.

Il dominus di questo complesso cantiere è stato l’architetto Fabio Curcio Valentini, direttore lavori e coordinatore del progetto architettonico di Patricia Urquiola, che ha anche realizzato l’interior design di stampo contemporaneo del Luxury Hotel.

La costruzione è stata consolidata con pali collocati in acqua, e l’area dedicata agli impianti tecnici è stata ricavata scavando nella roccia di granito senza usare esplosivi, fino a una profondità di sette metri sotto il livello del lago e realizzando le strutture impermeabili con il sistema Vasca Drytech.

L’antica darsena è stata inglobata nella nuova costruzione di quattro piani fuori terra e due piani interrati.

L’ala fronte lago verso Como ha accolto il garage sotterraneo e la piscina esterna riscaldata, anch’essa Vasca Drytech e ricoperta in pietra carsica del Brasile.

Progetto e Interior Design: Architetto Patricia Urquiola, Milano

Direzione Lavori: Architetto Fabio Curcio Valentini, Como

Garden Design: Patrick Blanc, Parigi

Struttura: Studio Faber, Parma

Costruzione: Costruzioni Carboncini & C., Lomazzo – Setten Genesio, Oderzo

Vasca Drytech: 4’335 m²

Impermeabilizzazione dei grattacieli

La teoria di grattacieli del quartiere Porta Nuova di Milano, il cui interrato è stato realizzato con una struttura impermeabile Vasca Bianca Drytech di 43.730 m².

L’impermeabilizzazione dei grattacieli del quartiere Porta Nuova di Milano è stata realizzata con 43.730 m² di Vasca Drytech.

Il masterplan di Milano Porta Nuova è stato firmato dallo studio Kohn Pedersen Fox di Londra, mentre l’esecutivo è opera degli studi Arquitectonica IC di Miami e m²P Associati di Milano, per la committenza di Hines Italia e di Galotti SpA.

3.000 m² sono destinati al Comune di Milano per farne un centro culturale. I quattro livelli sotterranei, realizzati con il sistema di impermeabilizzazione Vasca Drytech, ospitano parcheggi per 2.000 posti auto.

Drytech ha realizzato con il Sistema Vasca Bianca 43.730 m² di strutture sotterranee impermeabili, collaborando con i progettisti di Arup Italia di Milano e coordinandosi con l’impresa CMB per le attività propedeutiche all’impermeabilizzazione che, essendo parallele a quelle del cantiere, sono di fatto state stralciate dal calendario lavori.

Proprietà: Hines< Italia / Gallotti Spa

Progetto: Kohn Pedersen Fox, Londra / Arquitectonica IC, Miami / m²P Associati, Milano

Struttura: Arup Italia, Milano

Direzione Lavori: Ingegner Coppi, Modena

Costruzione: CO,VAR: Sarl, Reggio Emilia

Vasca Drytech: 43’730 m²

Impermeabilizzazione della palestra ipogea

La nuova palestra interrata della scuola di Massagno, realizzata con l'impermeabilizzazione Vasca Bianca Drytech

L’impermeabilizzazione della palestra ipogea della scuola elementare di Massagno realizzata con la struttura Vasca Drytech l’ha resa impermeabile sia all’acqua, sia al radon.

Questa è la storia di una bella scuola elementare degli anni ‘60 che vuole continuare a essere bella nel nuovo millennio. Dove bella significa adeguata alle esigenze della pedagogia moderna.

Con questo obiettivo il progetto degli studi Durisch + Nolli e Giraudi Radczuweit Architetti ha proposto il mantenimento integrale del corpo della scuola disegnata sessant’anni fa dall’Arch. Finzi, aggiornandolo attraverso un processo di risanamento, adeguamento e ampliamento.

Gli spazi sono stati ripensati sulle esigenze della didattica contemporanea, che richiede aule di dimensioni maggiori per consentire un insegnamento dinamico, con spazi flessibili e articolati in diverse zone d’attività.

Il complesso scolastico è stato quindi ampliato e completato con la costruzione di una doppia palestra e della mensa per alunni e insegnanti.

La doppia palestra scavata nel terreno ha consentito di mantenere un volume proporzionato con l’edificio scolastico.

L’ipogeo è costituito da una struttura Vasca Drytech di 4’000 m2, impermeabile sia all’acqua sia al radon.

Il tetto della palestra, sul quale sorge anche la nuova mensa scolastica, è uno spazio completamente accessibile: un grande piazzale pubblico a uso anche della popolazione.

Tra i diversi percorsi d’accesso al livello spicca per qualità architettonica la lunga scalinata perfettamente mimetizzata nelle linee architettoniche della facciata sud.

Il complesso si presenta come un sistema aperto e connesso con la città, con la quale dialoga e interagisce oltre la funzione educativa.

Gli spazi pubblici esterni sono infatti caratterizzati da una grande varietà di luoghi tematizzati: dal parco di betulle al campo da basket, dalla fioriera pensile di lavanda alla lunga vasca/fontana che delimita su un intero lato il piazzale della mensa.

Ma l’integrazione scuola-città è ribadita dalla capillare ricucitura dei collegamenti pedonali che caratterizzano il tessuto urbano di Massagno.

L’area è permeabile e inclusiva e invita ad essere attraversata perché offre percorsi diretti e sicuri.

La scuola diventa una presenza quotidiana per tutta la comunità.

Proprietà: Comune di Massagno

Progetto:
Durisch + Nolli Architetti, Massagno / Giraudi Radczuweit Architetti, Lugano

Struttura: Lurati Muttoni Partner, Mendrisio

Costruzione: Quadri SA, Cadempino

Vasca Drytech: 4’000

Impermeabilizzazione delle cisterne del porto

Le cisterne per il carburante della stazione di servizio del nuovo porto turistico di Loano sono state realizzate a terra dall’impresa PB Lavori Marittimi Srl di Ancona con il Sistema Vasca Drytech.

L’impermeabilizzazione delle cisterne per il carburante del porto turistico di Loano rappresenta l’applicazione perfetta delle caratteristiche e delle qualità della Vasca Drytech.

Le cisterne del nuovo porto di Loano sono state realizzate a terra dall’impresa PB Lavori Marittimi Srl di Ancona in prefabbricazione sul molo e poi varate in mare.

La costruzione di vasche prefabbricate ha il vantaggio di una lavorazione più pratica e con uno standard qualitativo più elevato, dato che il getto in acqua produce spesso nidi di ghiaia, indipendentemente dalla perizia e dalla cura dei tecnici sommozzatori.

Dove il trasporto non costituisce un ostacolo, viene quindi preferita la vasca prefabbricata.

Le vasche sono state costruite sul molo della area cantieristica del nuovo porto di Loano e l’Engineering Drytech ha collaborato con lo strutturista già nella fase di progettazione, per gli aspetti legati all’impermeabilità e alle problematiche di trasporto delle vasche.

Realizzate in calcestruzzo impermeabile di classe esposizione XS2 (costruzioni sommerse in ambiente marino), le vasche sono state iniettate ancora a terra con resina acrilica DRYflex, che ha impermeabilizzato per pressione i giunti e le fessure di ritiro. Si è quindi proceduto al sollevamento e al varo per affondamento.

Le 4 vasche sono state quindi saldate con un getto di coronamento. Anche questo giunto, predisposto con il canale d’iniezione DRYset, è stato impermeabilizzato per tutto lo spessore con resina DRYflex.

Dopo lo svuotamento è stato quindi possibile eseguire il collaudo definitivo.

Il Sistema Drytech nel suo complesso, e la resina DRYflex in particolare, devono garantire l’impermeabilità da elementi aggressivi come l’acqua di mare.

Costruzione: PB Lavori Marittimi, Ancona

Impermeabilizzazione: Drytech Italia, Como

Impermeabilizzazione del passaggio sotterraneo

Inserimento del nastro waterstop nel taglio praticato nel muro esistente

L’impermeabilizzazione del passaggio sotterraneo che collega il nuovo corpo allo stabilimento principale è stata realizzata con il Nastro Waterstop iniettabile DRYset per giunti di movimento.

L’aggiunta di un nuovo corpo allo stabile dell’azienda Frigerio di Locarno ha richiesto l’apertura di un passaggio tra l’edificio esistente e quello nuovo.
Il collegamento sotterraneo è stato reso impermeabile inserendo un nastro waterstop continuo nel giunto di movimento tra i due corpi.

Il Nastro Waterstop iniettabile DRYset aggiunge alla funzione di barriera meccanica dei nastri tradizionali la possibilità di manutenere il giunto nel tempo, con eventuali re-iniezioni di resina espansiva DRYflex.

Il profilo del Nastro Waterstop DRYset infatti dotato di due condotti microforati, attraverso i quali possibile iniettare e e re-iniettare la resina impermeabilizzante.

Il Nastro è stato preparato presso il laboratorio Drytech e sottoposto ai test di tenuta delle giunzioni, prima della posa in opera.

L’accessibilità al nastro per eventuali interventi di manutenzione del giunto è garantita da cannule accessibili dall’intradosso della costruzione.

Committente: Poncini Holding SA, Locarno

Progetto: 3G Architetti SA, Tenero

Struttura: Studio d’ingegneria Anastasi, Locarno

Impresa: Gamboni e Salmina SA, Gordola

Impermeabilizzazione del diaframma di un parcheggio sotterraneo

In piazza Sant’Ambrogio, a Milano, l’impresa Borio Mangiarotti S.p.A. ha realizzato un parcheggio sotterraneo di cinque piani.

L’impermeabilizzazione del diaframma di un parcheggio sotterraneo di cinque piani con il sistema Vasca Drytech ha permesso di aumentare il volume interno e il numero di parcheggi disponibili.

In piazza Sant’Ambrogio, a Milano, l’impresa Borio Mangiarotti S.p.A. ha realizzato un parcheggio sotterraneo di cinque piani.

Drytech ha progettato un sistema di impermeabilizzazione del diaframma, basato su Nastri Waterstop Iniettabili.

Rendendo impermeabile direttamente il diaframma non è stato necessario realizzare la parete di rifodera, aumentando così sia il volume interno fino a rispettare i limiti di legge, sia la superficie, ovvero i parcheggi disponibili.

Il Nastro Waterstop Iniettabile per i giunti tra i setti dei diaframmi è un brevetto Drytech che rende possibile la manutenzione del giunto con iniezioni ex-post di resina, eseguite a fronte di eventuali infiltrazioni.

Il nastro Drytech viene posato con una speciale palancola che funge da cassero del setto del diaframma. Il diaframma del parcheggio che fiancheggia la basilica meneghina scende a 22,70 metri di profondità e la posa di una palancola di queste dimensioni ha richiesto una cura particolare da parte dei tecnici dell’impresa, per garantire il perfetto allineamento dei giunti.

A getto ultimato, la palancola viene estratta, dotata di un nuovo nastro e riposizionata per il getto del setto successivo.

La re-iniettibilità della Resina DRYflex garantisce la possibilità di fare manutenzione al diaframma in qualsiasi momento, intervenendo dall’interno della struttura, senza sbancamenti o demolizioni e, soprattutto, senza dover chiudere il parcheggio.

Committente: Comune di Milano

Struttura: Ingegner Domenico Insigna, Milano

Impresa: Borio Mangiarotti SpA, Milano

Vasca Drytech
Diaframma: 5.600 m², h 22.70 m
Platea: 3.300 m²

Impermeabilizzazione della sede dell’Azienda Elettrica Ticinese

La nuova sede amministrativa di AET a Monte Carasso (l'Azienda Energetica Ticinese) produce più energia di quanta ne consumi.

L’impermeabilizzazione della sede dell’Azienda Elettrica Ticinese con il sistema Vasca Drytech è coerente con la missione dell’AET.

La nuova sede amministrativa della AET di Monte Carasso produce più energia di quanta ne consuma.

Da un lato vanta la massima efficienza energetica in ogni componente tecnica all’interno dell’edificio, dall’altro produce energia interamente derivante da fonti rinnovabili.

Un bilancio energetico positivo, coerente con la missione aziendale, che ne fa l’edificio pubblico con la miglior performance energetica del Cantone.

Progettato dagli architetti Lukas Meyer, Ira Piattini e Francesco Fallavollita, la nuova sede amministrativa dell’Azienda Elettrica Ticinese appare impenetrabile o trasparente, semplicemente combaciando il punto di vista.
Il nucleo dell’edificio è infatti arretrato rispetto alla facciata modulare a griglia in calcestruzzo.

Quello che dall’esterno un sorprendente effetto ottico, all’interno si traduce in comfort visivo: gli uffici sono infatti inondati di luce naturale per lo più indiretta.

Il sito è lambito dal fiume Ticino e, tra l’edificio esistente e quello nuovo, stato creato uno specchio d’acqua. La struttura sotterranea è stata perciò realizzata con il sistema Vasca Drytech: una costruzione impermeabile di 1’190 m², che ospita i locali tecnici, gli spogliatoi, i depositi e l’archivio generale AET.

Committente:
Azienda Elettrica Ticinese

Progetto: AArch. Lukas Meyer e Ira Piattini, Lugano + Fallavollita, Como

Struttura: Tajana & Partner Ingegneria SA, Bellinzona / Spadea e Bondini, Lugano

Costruzione:
Bossi e Bersani SA, Bellinzona 

 Vasca Drytech: 1’190 m²

Impermeabilizzazione stazione RFI

L'avveniristica stazione di manutenzione RFI di Mestre è stata progettata per ridurre al minimo i tempi di fermo dei Treni ad Alta Velocità.

L’impermeabilizzazione dell’interrato dell’avveniristica stazione di manutenzione RFI con la struttura Vasca Drytech ha contribuito a creare un ambiente funzionale al lavaggio e alla manutenzione dei Treni ad Alta Velocità.

La stazione RFI di Mestre è stata progettata per ridurre al minimo i tempi di fermo dei Treni ad Alta Velocità.

Per rendere il più possibile fluide le operazioni di lavaggio e manutenzione dei convogli è stata realizzata una struttura che consente ai treni di percorre il capannone in modo autonomo e ai tecnici di accedere comodamente a tutte le zone del treno, inclusi il sottopancia e il tetto.

Sono stati realizzati 250 metri di binario sopraelevato su colonnine per ognuna delle 4 corsie dell’Officina. Il capannone di 8’500 m2 è stato interamente allestito con una catenaria rigida rimovibile, che consente al convoglio di muoversi senza il traino di altre motrici.

24 bracci mobili per ciascuno dei 4 binari interni, dotati in modo alternato di 12 motori, azionano lo scostamento della catenaria una volta che il treno ha raggiunto la posizione, permettendo così di eseguire manutenzioni dall’alto in totale sicurezza, attraverso 7 passerelle di servizio sopraelevate.

Per le operazioni al sottopancia, invece, ogni corsia sopraelevata è dotata di un impianto cala assi e di binari apribili Bertolotti, che agevolano gli interventi su ruote e carrelli. Completa la dotazione il possente carroponte Demag da 10 tonnellate, con sensori di sicurezza.

A questo proposito, anche ciascun binario è dotato di sistema di sicurezza individuale azionato mediante serrature di interblocco sequenziale.

Per collegare l’area alla rete ferroviaria all’esterno del capannone sono stati stesi 5 km di binari, che creano le vie d’accesso sia ai binari interni del capannone, sia ai due binari esterni della zona adibita al lavaggio dei convogli.

L’installazione interna è stata realizzata a tempo di record in soli 105 giorni!

Le peculiarità del Sistema Vasca Drytech hanno contribuito a questo risultato. Il fatto che le attività di posa e iniezione del Sistema Drytech siano parallele e indipendenti dalle altre attività di cantiere, e dal meteo, ha di fatto permesso di eliminare dal cronoprogramma la voce impermeabilizzazione, accelerando il cantiere nel suo complesso.

Inoltre il controllo della fessurazione di ritiro garantito dalla Vasca Drytech ha velocizzato notevolmente le operazioni di getto.

Proprietà: RFI – Rete Ferroviaria Italiana, Roma

Direzione Lavori: RFI – Ing. Francesca Perrone, Padova

Struttura: Sogen, Padova

Costruzione:
Quadrio Gaetano Costruzioni, Talamona / Notari Costruzioni Speciali, Aqui Terme

Vasca Drytech: 7’600 m2

Impermeabilizzazione di un museo

Progettato dall'architetto ticinese Ivano Gianola, il Lac è il nuovo centro culturale simbolo di Lugano, che ospita un grande teatro, un museo d'arte, sale espositive, spazi per eventi e che crea una piazza in continuità con l'assetto urbanistico della città, che offre comodi parcheggi sotterranei sul lungolago.

L’impermeabilizzazione di un museo e del suo parcheggio è un lavoro di grande responsabilità, reso ancor più delicato dalla vicinanza della struttura con il lago.

Opera dell’architetto ticinese Ivano Gianola, il Lac è il nuovo, iconico polo culturale di Lugano, che ospita un grande teatro, un museo d’arte, sale espositive, spazi per eventi e che crea una piazza in continuità con l’urbanistica cittadina, alla quale  offre un comodo parcheggio sotterraneo sul lungolago.

Il complesso integra la facciata dello storico Hotel Palace e si sviluppa intorno a una grande piazza che potrà a sua volta ospitare spettacoli ed esibizioni.

La città si dota inoltre di 10.000 m² di aree pedonali e di un parco, che si sviluppa alle spalle dell’edificio.

Drytech ha progettato e realizzato l’impermeabilizzazione delle strutture sotterranee di entrambi i corpi, per un totale di 19.800 m² di Vasca Drytech, costruiti al di sotto del livello del lago.

Committente: Città di Lugano

Progetto: Architetto Ivano Gianola, Mendrisio

Struttura: Studio Ing. Sciarini, Vira Gambarogno

Costruzione: Cosma Swiss SA, Lugano

Foto: Studio Pagi, Lugano

Vasca Drytech: 19’800 m²

Impermeabilizzazione di un’abitazione completamente sotterranea

Il tetto di Casa Riga è il prato in cui è incastonato, grazie all'impermeabilizzazione Vasca Bianca Drytech, costituita da platea, pareti e soletta in calcestruzzo impermeabile Drytech.

L’impermeabilizzazione di un’abitazione completamente sotterranea è stata realizzata con una Vasca Drytech completa: platea, pareti e soletta impermeabili.

Casa Riga è un agriturismo davvero speciale affacciato su Comano Terme.

L’idea era realizzare la casa per una famiglia di agricoltori e l’agriturismo per i loro ospiti all’interno di un’azienda agricola, senza interrompere la preziosa continuità di un paesaggio alpino fatto di frutteti e prati in pendio.

Richiesta ambiziosa, alla quale lo Studio Stefania Saracino e Franco Tagliabue Architetti ha dato una risposta radicale, incastonando la Casa Riga direttamente nella montagna alle porte di Comano Terme, in Trentino.

Le strutture a contatto con il terreno, platea e muri controterra, sono state realizzate con il Sistema Vasca Drytech.

Progetto: Saracino Tagliabue Architetti, Bolzano/Como

Struttura: Ing. Giovanni Periotto, Trento

Costruzione: Damiani-Holz&Ko, Bressanone

Energia: Energytech, Bolzano

Foto: Davide Cornacchini, Venezia

Vasca Drytech: 725 m²