Impermeabilizzazione vasche trattamento acque reflue

Le vasche per il trattamento delle acque reflue del depuratore di Rozzano, realizzate con la struttura impermeabile Vasca Bianca Drytech.

L’impermeabilizzazione delle vasche per il trattamento delle acque reflue rappresenta una doppia sfida per i sistemi a tenuta stagna.

Questo tipo di strutture deve infatti garantire una doppia impermeabilità: alla falda esterna e, ovviamente, alle acque trattate all’interno della vasca.

L’Impianto di Depurazione di Rozzano si trova inoltre su una lingua di terra stretta tra il corso meridionale del fiume Lambro da un lato e un canale dall’altro, nell’area sud-est dell’Oasi Smeraldino.

Quindi il tema della tenuta stagna dell’opera è, se possibile, ancora più sensibile per le implicazioni ambientali.

Realizzata dall’impresa Intesa Costruzioni in collaborazione con Drytech, la nuova vasca di depurazione è stata costruita in soli 120 giorni con il sistema Vasca Drytech.

Il calcestruzzo impermeabile è stato formulato dall’Engineering Drytech in base alle caratteristiche dell’impianto scelto dall’impresa costruttrice, con l’obiettivo di garantire, oltre alla tenuta stagna, la resistenza chimica ai reflui urbani.

Analoga resistenza è ovviamente richiesta alla Resina DRYflex, che essendo espandente impermeabilizza per pressione giunti, fessure e attraversamenti.

La Resina viene iniettata per tutto lo spessore della struttura, per cui oppone alle acque una barriera corrispondente.

Inoltre, la compatibilità di DRYflex con l’acqua potabile – certificata dalla conformità alla norma BS 6920-1:2000 – ne consente un utilizzo garantito nelle strutture a contatto, appunto, con acqua potabile.

La nuova vasca dell’Impianto di Depurazione di Rozzano, entrata in funzione nel mese di febbraio 2019, ha una capacità di 1’700 m3 e tratta una portata massima di 360 m3/h.

Proprietà: CAP Holding SpA, Assago

Progetto: Ing. Marco Callerio di CAP Holding, Assago

Struttura: Ing. Bernardo Vanelli, Castelleone

Costruzione: Intesa Costruzioni, Treviolo

Vasca Drytech: 1’100 m2

Impermeabilizzazione dell’ospedale Sant’Anna di Como

Il nuovo ospedale Sant'Anna di Como sorge su un’area di oltre 80.000 m² a sud della città lariana e a poche centinaia di metri dalla sede della Drytech Italia.

La scelta della Vasca Drytech come sistema di impermeabilizzazione dell’ospedale Sant’Anna di Como ha garantito una sensibile riduzione di giornate di lavoro nel bilancio complessivo del cantiere, grazie alle caratteristiche costruttive e all’organizzazione del sistema Drytech.

Le attività della Vasca Drytech sono infatti parallele alle altre del cantiere per cui, di fatto, la voce impermeabilizzazione è stata stralciata dal calendario lavori.

Il nuovo ospedale Sant’Anna di Como sorge su un’area di oltre 80.000 m² a sud della città lariana e a poche centinaia di metri dalla sede della Drytech Italia.

Il Policlinico comasco ha due piani sotterranei esposti a un battente di falda di 2 metri, che ospiteranno anche le sale operatorie.

Per sostenere il peso della struttura, il sito del cantiere è stato consolidato con circa 4.000 pali in cemento armato, di profondità variabile tra i 20 e i 30 metri.

I pali sono stati gettati in camicie conficcate nel terreno con microesplosioni.

Committente: Infrastrutture Lombarde

Progetto: Euro-Project

Struttura: Ing. Franco Mola, Milano

Costruzione: Consorzio S.AN.CO

Impermeabilizzazione di un complesso a contatto con il mare

La riconversione dell’area del porto industriale, a ovest dell’aeroporto di Genova, passa anche attraverso la realizzazione del complesso residenziale Borgo Alla Marina.

La Vasca Drytech è stata scelta per l’impermeabilizzazione di un grande complesso residenziale a contatto diretto con il mare.

A costruzione ultimata l’impermeabilità del livello subacqueo è stata collaudata allagando il perimetro di cantiere.

Dopo aver verificato la tenuta stagna della Vasca Drytech la struttura è stata varata rimuovendo le palancole.

La riconversione dell’area del porto industriale, a ovest dell’aeroporto di Genova, passa anche attraverso la realizzazione del complesso residenziale Borgo Alla Marina.

200 appartamenti di pregio, con relativi posti barca e box auto, affacciati su un nuovo porto turistico.

Sotto gli edifici e la piazza, a contatto diretto con l’acqua del mare, si trova il parcheggio coperto per i residenti.

Progetto: Studio Gnudi, Genova

Contractor: Aurora Costruzioni, Milano

Impermeabilizzazione impianto termico

Il centro residenziale La Città sul Mare di Savona si riscalda in inverno e si rinfresca in estate sfruttando la temperatura marina.

Il Sistema di impermeabilizzazione Vasca Drytech è stato utilizzato per la presa a mare dell’impianto termico della Città del Mare, oltre che per i due piani del parcheggio sotterraneo, che è esposto a un battente di falda di 5 metri, come si può vedere dalla pressione del getto che fuoriesce dal pozzo pompa nella terza immagine.

Il centro residenziale La Città sul Mare di Savona si riscalda in inverno e si rinfresca in estate sfruttando la temperatura marina.

Arriva dal mare un’ottima notizia per il cielo.

L’impianto è a emissioni zero e, utilizzando una risorsa rinnovabile e gratuita, dà una soluzione definitiva ai problemi dell’inquinamento atmosferico e dell’impennata dei costi delle fonti energetiche fossili.

I 120 appartamenti sono serviti da un impianto termico collegato a una presa a mare, realizzata sul molo in massi prospiciente il complesso.

Il principio base del sistema è la temperatura sostanzialmente costante dell’acqua marina (circa 18° in questo tratto di costa).

I tubi dell’impianto di riscaldamento e climatizzazione dal palazzo corrono sotto terra fino alla presa a mare, dove è situata la pompa di calore, che utilizza l’acqua marina come fonte o come dispersore del calore.

Il trasporto dell’energia termica avviene mediante la stessa acqua. Acqua che viene aspirata dal mare, portata fino allo scambiatore di calore e, quindi, rilasciata. 

Il sistema ha un bilancio energetico positivo: fornisce più energia (calore) di quella elettrica necessaria al suo funzionamento (il rapporto è di almeno 1 a 4 o superiore, fino a 1 a 6).

Struttura: Technion ed Ellevi, Lecco

Costruzione: IMM, Milano