Officina Treni, Mestre

L’avveniristica stazione di manutenzione RFI di Mestre è stata progettata per ridurre al minimo i tempi di fermo dei Treni ad Alta Velocità.

Per rendere il più possibile fluide le operazioni di lavaggio e manutenzione dei convogli è stata realizzata una struttura che consente ai treni di percorre il capannone in modo autonomo e ai tecnici di accedere comodamente a tutte le zone del treno, inclusi il sottopancia e il tetto.

Sono stati realizzati 250 metri di binario sopraelevato su colonnine per ognuna delle 4 corsie dell’Officina. Il capannone di 8’500 m2 è stato interamente allestito con una catenaria rigida rimovibile, che consente al convoglio di muoversi senza il traino di altre motrici.

24 bracci mobili per ciascuno dei 4 binari interni, dotati in modo alternato di 12 motori, azionano lo scostamento della catenaria una volta che il treno ha raggiunto la posizione, permettendo così di eseguire manutenzioni dall’alto in totale sicurezza, attraverso 7 passerelle di servizio sopraelevate.

Per le operazioni al sottopancia, invece, ogni corsia sopraelevata è dotata di un impianto cala assi e di binari apribili Bertolotti, che agevolano gli interventi su ruote e carrelli. Completa la dotazione il possente carroponte Demag da 10 tonnellate, con sensori di sicurezza.

A questo proposito, anche ciascun binario è dotato di sistema di sicurezza individuale azionato mediante serrature di interblocco sequenziale.

Per collegare l’area alla rete ferroviaria all’esterno del capannone sono stati stesi 5 km di binari, che creano le vie d’accesso sia ai binari interni del capannone, sia ai due binari esterni della zona adibita al lavaggio dei convogli.

L’installazione interna è stata realizzata a tempo di record in soli 105 giorni!

Le peculiarità del Sistema Vasca Drytech hanno contribuito a questo risultato. Il fatto che le attività di posa e iniezione del Sistema Drytech siano parallele e indipendenti dalle altre attività di cantiere, e dal meteo, ha di fatto permesso di eliminare dal cronoprogramma la voce impermeabilizzazione, accelerando il cantiere nel suo complesso.

Inoltre il controllo della fessurazione di ritiro garantito dalla Vasca Drytech ha velocizzato notevolmente le operazioni di getto.

Proprietà: RFI – Rete Ferroviaria Italiana, Roma

Direzione Lavori: RFI – Ing. Francesca Perrone, Padova

Struttura: Sogen, Padova

Costruzione:
Quadrio Gaetano Costruzioni, Talamona / Notari Costruzioni Speciali, Aqui Terme

Vasca Drytech: 7’600 m2

Casa Riga, Comano

Progettare la casa per una famiglia di agricoltori e l’agriturismo per i loro ospiti all’interno di un’azienda agricola, senza interrompere la preziosa continuità di un paesaggio alpino fatto di frutteti e prati in pendio.

Richiesta ambiziosa, alla quale lo Studio Stefania Saracino e Franco Tagliabue Architetti ha dato una risposta radicale, incastonando la Casa Riga direttamente nella montagna alle porte di Comano Terme, in Trentino.

Le strutture a contatto con il terreno, platea e muri controterra, sono state realizzate con il Sistema Vasca Drytech.

Progetto: Saracino Tagliabue Architetti, Bolzano/Como

Struttura: Ing. Giovanni Periotto, Trento

Costruzione: Damiani-Holz&Ko, Bressanone

Energia: Energytech, Bolzano

Foto: Davide Cornacchini, Venezia

Vasca Drytech: 725 m²

Sottopasso ferroviario Trenord, Saronno

Come aprire una strada senza chiuderne un’altra? Il percorso di un nuovo tratto delle ferrovie Trenord interseca la linea Milano Varese all’altezza di Saronno Sud.

Il sottopasso che permette l’incrocio stato realizzato in soli 6 giorni e senza interrompere il traffico ferroviario della linea soprastante.

È stata adottata la tecnica top down o berlinese. Prima di tutto sono stati impiantati nel terreno dei micropali per formare le paratie delle due spalle del sottopasso. È stato rimosso un tratto di  binario, convogliando il traffico sull’altro.

Quindi si proceduto allo scavo e al getto della soletta in calcestruzzo impermeabile Drytech, in appoggio alle paratie e predisposta con gli elementi per il controllo della fessurazione DRYset. Tutta l’operazione si svolta in soli tre giorni, al termine dei quali stato ripristinato il binario.

La procedura è stata dunque ripetuta sull’altro binario. Dopo altri tre giorni la linea tornata a pieno regime, con entrambi i binari aperti.
Si è quindi proceduto allo scavo sotto la soletta, al getto della platea del piano binari del sottopasso e infine al getto a rifodera, direttamente contro i micropali.

A maturazione del calcestruzzo, giunti, forometrie e fessure programmate sono state iniettate con la Resina DRYflex che, espandendosi, le ha sigillate per pressione.

L’Engineering Drytech ha fornito una consulenza per gli aspetti inerenti l’impermeabilizzazione, collaborando con lo strutturista già nella fase di progettazione del sottopasso.

Proprietà: Ferrovie Trenord, Milano

Struttura: Studio I.R. Ingegneri Riuniti – Ing. Giuseppe Barbagallo, Catania

Construzione: SALCEF Spa, Roma

Vasca Drytech: 1.800 m²

Hotel Hilton, Como

Hilton Lake è la più grande struttura alberghiera presente sul lago di Como.

Inaugurato nel 2018, ha 170 camere, due ristoranti, una spa con piscina coperta, un centro fitness d’avanguardia aperto 24 ore su 24 e un’area congressuale articolata in 6 spazi modulabili e una capacità totale di 300 posti.

Sull’elegante rooftop all’ultimo piano dell’edificio gli ospiti possono godersi la vista mozzafiato del lago direttamente da una infinity pool – realizzata da Drytech in un’unica struttura in calcestruzzo impermeabile -, dall’adiacente lounge bar con terrazza affacciata sul golfo cittadino o, sul lato opposto, dal solarium con idromassaggio.

Il progetto degli architetti Dario Pietro Cazzaniga e Monica Limonta è partito dalla riqualificazione e ristrutturazione di due edifici esistenti: una ex-tessitura in mattoni, che ospita l’ingresso, la reception e il lounge bar Taffeta, e un corpo retrostante che è stato completamente ridisegnato sulle grandi finestre a tutta altezza delle camere.

I due corpi principali sono collegati da una moderna struttura vetrata che ospita la lobby e reinterpreta la tradizione lacustre delle serre e dei giardini d’inverno.

Tutta la struttura, incluse le 21 suite, è stata arredata dagli architetti Cazzaniga e Limonta. Un approccio globale che si riflette nell’elegante unità architettonica e funzionale del progetto e che colloca la struttura al vertice dell’hôtellerie del Lago di Como.

Proprietà: VICO SpA, Como

Progetto: AArch. Dario Pietro Cazzaniga e Monica Limonta

Struttura: Ing. Filippo Valaperta – FV Progetti

Costruzione: Nessi & Majocchi SpA, Como

Vasca Drytech: 120 m²

Nuvola Lavazza, Torino

La Nuvola Lavazza progettata da Cino Zucchi Architetti e gli edifici storici recuperati dallo stesso Cino Zucchi insieme a Picco Architetti, sono un esempio di architettura che dialoga con il quartiere, con il tempo e con l’ambiente. 

L’area interessata dall’intervento ha ospitato nel tempo le attività della Società Elettrica Alta Italia, della Sip e infine dell’Enel. 

Un sito produttivo storico circondato da un muro di cinta.

Il grande isolato è stato aperto e trasformato in una piazza pedonale sulla quale si affacciano tutti gli spazi, sia di nuova costruzione – il nuovo centro direzionale Lavazza -, sia recuperati.

Un luogo che diventa parte integrante sia della viabilità, sia della vita del quartiere, con la grande piazza-giardino e i suoi locali e con il parcheggio pubblico sotterraneo.

L’ambiente ha contribuito a modellare l’altezza dell’edificio, che varia sui diversi lati dai sei ai due piani, a seconda dell’orientamento solare e degli edifici circostanti.

Le paraste e i marcapiani metallici formano una griglia esterna al piano delle vetrate che, a seconda delle stagioni e delle stesse ore del giorno, contribuisce a schermare o favorire la penetrazione dei raggi solari.

Il dialogo ininterrotto con l’ambiente prevede tetti ricoperti dal verde, giardini pensili inseriti tra gli uffici e un sofisticato sistema digitale che programma i parametri ambientali – come ad esempio temperatura e illuminazione – in relazione ai tempi e alle modalità con cui i diversi spazi vengono utilizzati, così da massimizzare comfort abitativo ed efficienza energetica.

Proprietà: Lavazza, Torino

Progetto:
Cino Zucchi Architetti, Milano
Picco Architetti, Torino

Struttura: Ing Giorgio Piccarreta – AI Engineering, Torino

Costruzione: Colombo Costruzioni, Lecco

Vasca Drytech: 12’590 m2

Torre piezometrica Vetropack, Corsico

Drytech ha risanato la torre piezometrica dell’impianto Vetropack di Corsico con iniezioni di resina impermeabilizzante effettuate dall’esterno, senza dover svuotare la botte.

La riserva idrica antincendio è stata così garantita agli impianti industriali a ciclo continuo e l’azienda non ha dovuto noleggiare un’autocisterna per i vigili del fuoco.

Con il sistema Drytech non è più necessario calarsi nelle botti, con tutte le relative implicazioni logistiche e di sicurezza.

Per l’intervento i tecnici Drytech hanno sfruttato un ponteggio già allestito da un’impresa per interventi di ripristino della superficie esterna della torre.

Normalmente il Sistema di Risanamento Drytech consente il pratico utilizzo di piattaforme aeree, con un conseguente risparmio sui costi e i tempi di allestimento dell’impalcatura.

Committente: Vetropack, Corsico

Risanamento: Drytech Italia, Como

Vasche di denitrificazione, Bresso

Il depuratore di Bresso Niguarda si è dotato di una nuova vasca di denitrificazione di 10’800 m3.

La denitrificazione delle acque reflue è un processo di rimozione dei composti dell’azoto presenti in soluzione ad opera di batteri eterotrofi facoltativi.

La sezione dell’impianto in cui avviene il processo è una vasca rettangolare suddivisa in due camere di uguale dimensione, comunicanti tra loro solo superficialmente, che consentono di dare continuità al trattamento anche qualora vi sia la necessità di svuotare uno dei due compartimenti per interventi di manutenzione.

La struttura singola in calcestruzzo impermeabile della Vasca Drytech ha anche il vantaggio di rendere rapidi e immediatamente verificabili gli interventi di manutenzione dell’impermeabilità, che sono appunto effettuabili dall’interno.

Proprietà: CAP Holding SpA, Assago

Progetto: Ing.Gabriele Ghilardi, Bergamo

Direzione Lavori: Ing.Emanuele CalloniMI10studio, Milano

Costruzione: Intesa Costruzioni, Treviolo

Vasca Drytech: 3.531 m²

Torre Intesa Sanpaolo, Torino

La Torre Intesa Sanpaolo di Torino conferma la coincidenza tra forma e sostanza che ha caratterizzato tutta l’opera dell’architetto Renzo Piano.

Basta osservarla per comprendere com’è fatta, come funziona. A cominciare dalle molteplici relazioni che stabilisce con l’ambiente, la città, le montagne all’orizzonte.

Le facciate est e ovest sono caratterizzate dalle colonne rastremate che sostengono i 38 piani fuori terra, per 166 metri d’altezza.

Su queste facciate è sospesa una pelle di lamelle mobili e trasparenti, che convogliano l’aria per il raffrescamento in estate e garantiscono l’isolamento termico in inverno.

Il grattacielo respira e interagisce con l’ambiente, con l’obiettivo di consumare pochissima energia, peraltro prodotta completamente da fonti rinnovabili. Il lato sud infatti interamente ricoperto da un campo fotovoltaico di 1’600 metri quadrati e l’impianto di climatizzazione sfrutta l’energia di scambio termico con l’acqua di falda.

Un sistema di raccolta dell’acqua piovana consente un risparmio del 48% dell’acqua potabile. Sensori della pioggia e centraline intelligenti garantiscono l’irrigazione controllata delle aree verdi.

Anche l’illuminazione è ottimizzata attraverso un sistema frangisole a lamelle che modula la quantità di luce solare che penetra nei locali. Al tramonto le luci artificiali si accendono automaticamente e in modo graduale, in funzione delle effemeridi.

Il dialogo con l’esterno non si limita all’aspetto energetico, ma interessa pure il piano sociale e urbanistico. Il palazzo è fruibile anche dai cittadini. Oltre agli uffici per 2’000 dipendenti di Intesa Sanpaolo, il grattacielo ha infatti sei piani dedicati al pubblico, con auditorium, spazi per eventi culturali, un ristorante e una scuola. Sulla cima della Torre si trovano inoltre la serra bioclimatica e una caffetteria panoramica.

Avviata nel dicembre 2008, la prima fase del progetto si conclusa nel giugno 2011 con la costruzione delle fondamenta e dei 6 piani interrati con la tecnica top-down. Drytech ha realizzato con il sistema Vasca Bianca tutte le vasche (interne ed esterne) nonché il trattamento del giunto di ripresa platea-diaframma lungo l’intero perimetro dell’interrato, per uno sviluppo lineare complessivo di 420 metri.

I piani sotterranei ospitano un parcheggio da 300 posti auto, locali tecnici e il sorprendente giardino ipogeo, sul quale si affaccia anche il parco dell’asilo. Ai piedi del grattacielo si sviluppa un parco attraversato da percorsi pedonali che connettono i viali circostanti. Sul grande prato i ragazzini danno vita a una teoria di partite di calcio spontanee quanto interminabili, facendo le porte con un paio di felpe.

Proprietà: Intesa Sanpaolo Spa, Torino

Progetto: Arch. Renzo Piano, RPBW Paris

Struttura: FHECOR Ingenieros Consultores, Madrid

Impresa: TORRE S.c.a.r.l., Torino

Vasca Drytech: 5’200 m²

Sottopasso ferroviario, Vigevano

Sotto la stazione di Vigevano è stato realizzato il nuovo sottopasso pedonale che permette ai viaggiatori di accedere in modo sicuro alle banchine dei binari e che connette i due quartieri ai lati della stazione.

La struttura impermeabile è stata progettata e realizzata con il Sistema Vasca Drytech, senza interrompere la circolazione ferroviaria.

A sostegno dei binari è stata creata una struttura sospesa in metallo, chiudendo a rotazione un binario alla volta, deviando di volta in volta la circolazione sugli altri.

Il sottopasso è stato realizzato in calcestruzzo a tenuta idraulica su ricetta Drytech, definita dall’Engineering Drytech in base agli inerti presenti nell’impianto di betonaggio scelto dall’impresa Quadrio.

Giunti, fessure e attraversamenti sono stati predisposti con gli elementi DRYset, propedeutici alla diffusione rapida e capillare della resina DRYflex.

A maturazione del calcestruzzo, i tecnici Drytech hanno provveduto a saturare di resina impermeabilizzante tutti i dettagli costruttivi, sigillando completamente la struttura.

Il cantiere non ha condizionato la normale circolazione dei treni e, a sua volta, Drytech non ha interferito con la progressione dei lavori, poiché le sue attività sono parallele a quelle costruttive e vengono di fatto stralciate dal calendario lavori.

Committente: RFI Rete Ferroviaria Italiana 

Struttura: Intera Srl, Roma 

Costruzione: Quadrio Gaetano Costruzioni SpA, Morbegno

Vasca Drytech: 1’580 m²

Sottopasso Ferroviario, Albairate

Un sottopasso impermeabilizzato senza dover interrompere il traffico ferroviario superiore.

L’intervento di risanamento del sottopasso stradale di Albairate si è reso necessario per la mancata tenuta del sistema bentonitico esistente.

La struttura è stata risanata con iniezioni di resina DRYflex nei giunti di movimento e nelle riprese di getto.

Il sottopasso ha iniziato a perdere a pochi mesi dall’apertura.

Drytech è intervenuta dall’interno del manufatto, senza demolizioni strutturali o sbancamenti esterni e, soprattutto, senza limitazioni alla normale circolazione dei treni della linea Milano-Vigevano.

Come ogni intervento di risanamento Drytech, anche questo ha permesso la verifica immediata.

Committente: RFI Rete Ferroviaria Italiana

Progetto risanamento: Ing. Maurizio Schiavo, Padova

Impresa risanamento: D’Adiutorio Appalti e Costruzioni Srl, Montorio al Vomano

Risanamento Drytech: 277 m giunti di movimento; 133 m giunti di ripresa.