Nuvola Lavazza, Torino

La Nuvola Lavazza progettata da Cino Zucchi Architetti e gli edifici storici recuperati dallo stesso Cino Zucchi insieme a Picco Architetti, sono un esempio di architettura che dialoga con il quartiere, con il tempo e con l’ambiente.

La Nuvola Lavazza progettata da Cino Zucchi Architetti e gli edifici storici recuperati dallo stesso Cino Zucchi insieme a Picco Architetti, sono un esempio di architettura che dialoga con il quartiere, con il tempo e con l’ambiente. 

L’area interessata dall’intervento ha ospitato nel tempo le attività della Società Elettrica Alta Italia, della Sip e infine dell’Enel. 

Un sito produttivo storico circondato da un muro di cinta.

Il grande isolato è stato aperto e trasformato in una piazza pedonale sulla quale si affacciano tutti gli spazi, sia di nuova costruzione – il nuovo centro direzionale Lavazza -, sia recuperati.

Un luogo che diventa parte integrante sia della viabilità, sia della vita del quartiere, con la grande piazza-giardino e i suoi locali e con il parcheggio pubblico sotterraneo.

L’ambiente ha contribuito a modellare l’altezza dell’edificio, che varia sui diversi lati dai sei ai due piani, a seconda dell’orientamento solare e degli edifici circostanti.

Le paraste e i marcapiani metallici formano una griglia esterna al piano delle vetrate che, a seconda delle stagioni e delle stesse ore del giorno, contribuisce a schermare o favorire la penetrazione dei raggi solari.

Il dialogo ininterrotto con l’ambiente prevede tetti ricoperti dal verde, giardini pensili inseriti tra gli uffici e un sofisticato sistema digitale che programma i parametri ambientali – come ad esempio temperatura e illuminazione – in relazione ai tempi e alle modalità con cui i diversi spazi vengono utilizzati, così da massimizzare comfort abitativo ed efficienza energetica.

Proprietà: Lavazza, Torino

Progetto:
Cino Zucchi Architetti, Milano
Picco Architetti, Torino

Struttura: Ing Giorgio Piccarreta – AI Engineering, Torino

Costruzione: Colombo Costruzioni, Lecco

Vasca Drytech: 12’590 m2

Vasche di denitrificazione, Bresso

Der Gang durch die Denitrifikationsbecken aus der wasserdichten Struktur Drytech Weisse Wanne

Il depuratore di Bresso Niguarda si è dotato di una nuova vasca di denitrificazione di 10’800 m3.

La denitrificazione delle acque reflue è un processo di rimozione dei composti dell’azoto presenti in soluzione ad opera di batteri eterotrofi facoltativi.

La sezione dell’impianto in cui avviene il processo è una vasca rettangolare suddivisa in due camere di uguale dimensione, comunicanti tra loro solo superficialmente, che consentono di dare continuità al trattamento anche qualora vi sia la necessità di svuotare uno dei due compartimenti per interventi di manutenzione.

La struttura singola in calcestruzzo impermeabile della Vasca Drytech ha anche il vantaggio di rendere rapidi e immediatamente verificabili gli interventi di manutenzione dell’impermeabilità, che sono appunto effettuabili dall’interno.

Proprietà: CAP Holding SpA, Assago

Progetto: Ing.Gabriele Ghilardi, Bergamo

Direzione Lavori: Ing.Emanuele CalloniMI10studio, Milano

Costruzione: Intesa Costruzioni, Treviolo

Vasca Drytech: 3.531 m²

Sottopasso ferroviario, Vigevano

Sotto la stazione di Vigevano è stato realizzato il nuovo sottopasso pedonale che permette ai viaggiatori di accedere in modo sicuro alle banchine dei binari e che connette i due quartieri ai lati della linea ferroviaria.

Sotto la stazione di Vigevano è stato realizzato il nuovo sottopasso pedonale che permette ai viaggiatori di accedere in modo sicuro alle banchine dei binari e che connette i due quartieri ai lati della linea ferroviaria.

La struttura impermeabile è stata progettata e realizzata con il Sistema Vasca Drytech, senza interrompere la circolazione ferroviaria.

A sostegno dei binari è stata creata una struttura sospesa in metallo, chiudendo a rotazione un binario alla volta, deviando di volta in volta la circolazione sugli altri.

Il sottopasso è stato realizzato in calcestruzzo a tenuta idraulica su ricetta Drytech, definita dall’Engineering Drytech in base agli inerti presenti nell’impianto di betonaggio scelto dall’impresa Quadrio.

Giunti, fessure e attraversamenti sono stati predisposti con gli elementi DRYset, propedeutici alla diffusione rapida e capillare della resina DRYflex.

A maturazione del calcestruzzo, i tecnici Drytech hanno provveduto a saturare di resina impermeabilizzante tutti i dettagli costruttivi, sigillando completamente la struttura.

Il cantiere non ha condizionato la normale circolazione dei treni e, a sua volta, Drytech non ha interferito con la progressione dei lavori, poiché le sue attività sono parallele a quelle costruttive e vengono di fatto stralciate dal calendario lavori.

Committente: RFI Rete Ferroviaria Italiana 

Struttura: Intera Srl, Roma 

Costruzione: Quadrio Gaetano Costruzioni SpA, Morbegno

Vasca Drytech: 1’580 m²

Sottopasso Ferroviario, Albairate

Iniezioni di resina DRYflex per impermeabilizzare un sottopasso stradale, senza dover interrompere il traffico ferroviario superiore.

Un sottopasso impermeabilizzato senza dover interrompere il traffico ferroviario superiore.

L’intervento di risanamento del sottopasso stradale di Albairate si è reso necessario per la mancata tenuta del sistema bentonitico esistente.

La struttura è stata risanata con iniezioni di resina DRYflex nei giunti di movimento e nelle riprese di getto.

Il sottopasso ha iniziato a perdere a pochi mesi dall’apertura.

Drytech è intervenuta dall’interno del manufatto, senza demolizioni strutturali o sbancamenti esterni e, soprattutto, senza limitazioni alla normale circolazione dei treni della linea Milano-Vigevano.

Come ogni intervento di risanamento Drytech, anche questo ha permesso la verifica immediata.

Committente: RFI Rete Ferroviaria Italiana

Progetto risanamento: Ing. Maurizio Schiavo, Padova

Impresa risanamento: D’Adiutorio Appalti e Costruzioni Srl, Montorio al Vomano

Risanamento Drytech: 277 m giunti di movimento; 133 m giunti di ripresa.

Depuratore, Rozzano

Le vasche per il trattamento delle acque reflue del depuratore di Rozzano, realizzate con la struttura impermeabile Vasca Bianca Drytech.

Le vasche per il trattamento delle acque rappresentano una doppia sfida per i sistemi di impermeabilizzazione.

Questo tipo di strutture deve infatti garantire una doppia impermeabilità: alla falda esterna e, ovviamente, alle acque trattate all’interno della vasca.

L’Impianto di Depurazione di Rozzano si trova inoltre su una lingua di terra stretta tra il corso meridionale del fiume Lambro da un lato e un canale dall’altro, nell’area sud-est dell’Oasi Smeraldino.

Quindi il tema della tenuta stagna dell’opera è, se possibile, ancora più sensibile per le implicazioni ambientali.

Realizzata dall’impresa Intesa Costruzioni in collaborazione con Drytech, la nuova vasca di depurazione è stata costruita in soli 120 giorni con il sistema Vasca Drytech.

Il calcestruzzo impermeabile è stato formulato dall’Engineering Drytech in base alle caratteristiche dell’impianto scelto dall’impresa costruttrice, con l’obiettivo di garantire, oltre alla tenuta stagna, la resistenza chimica ai reflui urbani.

Analoga resistenza è ovviamente richiesta alla Resina DRYflex, che essendo espandente impermeabilizza per pressione giunti, fessure e attraversamenti.

La Resina viene iniettata per tutto lo spessore della struttura, per cui oppone alle acque una barriera corrispondente.

Inoltre, la compatibilità di DRYflex con l’acqua potabile – certificata dalla conformità alla norma BS 6920-1:2000 – ne consente un utilizzo garantito nelle strutture a contatto, appunto, con acqua potabile.

La nuova vasca dell’Impianto di Depurazione di Rozzano, entrata in funzione nel mese di febbraio 2019, ha una capacità di 1’700 m3 e tratta una portata massima di 360 m3/h.

Proprietà: CAP Holding SpA, Assago

Progetto: Ing. Marco Callerio di CAP Holding, Assago

Struttura: Ing. Bernardo Vanelli, Castelleone

Costruzione: Intesa Costruzioni, Treviolo

Vasca Drytech: 1’100 m2