Palazzo Mantegazza, Lugano

Sistema Vasca Drytech per i 5 piani del parcheggio sotterraneo del Palazzo Mantegazza, a 15 metri dal lago di Lugano, in presenza di un battente di falda di 18,80 metri.

Sistema Vasca Drytech per i 5 piani del parcheggio sotterraneo del Palazzo Mantegazza, a 15 metri dal lago di Lugano, in presenza di un battente di falda di 18,80 metri.

Il sotterraneo è stato realizzato in sottomurazione, utilizzando la tecnica del cassero pensile: dopo il completamento dei setti del diaframma, si getta la soletta del piano campagna, lasciando delle aperture attraverso le quali si scava fino alla quota della soletta -1.

Quindi si cala il cassero già usato per la soletta zero e, una volta giunto alla quota -1, vi si getta la nuova soletta. E così di seguito fino alla platea, al livello -5.

Le pareti della Vasca Drytech sono gettate direttamente contro il diaframma ottenendo in unico getto sia la rifodera, sia la parete stessa.

Progetto: Camponovo Architetti & Associati, Breganzona

Struttura: Studio Ingg. Mantegazza e Cattaneo, Sorengo

Costruzione: Garzoni SA, Lugano

Vasca Drytech: 6’600 m²

Crescent Branca, Melide

Esistono due soli modi per costruire una struttura impermeabile direttamente in acqua: o la classica vasca doppia, o la vasca singola del Sistema Vasca Drytech.

Esistono due soli modi per costruire una struttura impermeabile direttamente in acqua: o la classica vasca doppia, o la vasca singola del Sistema Vasca Drytech.

Sono stati realizzati con questo sistema i sotterranei della Residenza Villa Branca di Melide, sulla riva del Ceresio. Un lussuoso crescent composto di 16 appartamenti e 5 penthouse, con terrazze, giardini pensili, vasche idromassaggio e parcheggio al di sotto le livello del lago.

Oltre a consentire la posa subacquea, la Vasca Drytech ha garantito il rispetto delle volumetrie interne previste a progetto, essendo una struttura singola in calcestruzzo impermeabile.

L’Engineering Drytech ha definito la ricetta del calcestruzzo impermeabile subacqueo. A maturazione del getto,  i dettagli costruttivi sono stati impermeabilizzati con l’iniezione di Resina DRYflex, efficace malgrado la presenza di acqua all’esterno delle nuove vasche.

Committente: Chiancianesi & Longoni, Pregassona

Progetto: Archiconsult SA, Lugano per conto di Marco Chiancianesi e Daniele Longoni con la supervisione architettonica di Source Project Manager SA

Struttura: Ing. Alessio Casanova, Pazzallo

Impresa: PromEng SA, Lugano Besso

Vasca Drytech: 2’900 m²

Cisterne impermeabili prefabbricate, Loano

Le cisterne per il carburante della stazione di servizio del nuovo porto turistico di Loano sono state realizzate a terra dall’impresa PB Lavori Marittimi Srl di Ancona con il Sistema Vasca Drytech.

Le cisterne per il carburante della stazione di servizio del nuovo porto turistico di Loano sono state realizzate a terra dall’impresa PB Lavori Marittimi Srl di Ancona con il Sistema Vasca Drytech.

La costruzione di vasche prefabbricate ha il vantaggio di una lavorazione più pratica e con uno standard qualitativo più elevato, dato che il getto in acqua produce spesso nidi di ghiaia, indipendentemente dalla perizia e dalla cura dei tecnici sommozzatori.

Dove il trasporto non costituisce un ostacolo, viene quindi preferita la vasca prefabbricata.

Le vasche sono state costruite sul molo della area cantieristica del nuovo porto di Loano e l’Engineering Drytech ha collaborato con lo strutturista già nella fase di progettazione, per gli aspetti legati all’impermeabilità e alle problematiche di trasporto delle vasche.

Realizzate in calcestruzzo impermeabile di classe esposizione XS2 (costruzioni sommerse in ambiente marino), le vasche sono state iniettate ancora a terra con resina acrilica DRYflex, che ha impermeabilizzato per pressione i giunti e le fessure di ritiro. Si è quindi proceduto al sollevamento e al varo per affondamento.

Le 4 vasche sono state quindi saldate con un getto di coronamento. Anche questo giunto, predisposto con il canale d’iniezione DRYset, è stato impermeabilizzato per tutto lo spessore con resina DRYflex.

Dopo lo svuotamento è stato quindi possibile eseguire il collaudo definitivo.

Il Sistema Drytech nel suo complesso, e la resina DRYflex in particolare, devono garantire l’impermeabilità da elementi aggressivi come l’acqua di mare.

Costruzione: PB Lavori Marittimi, Ancona

Impermeabilizzazione: Drytech Italia, Como

Ampliamento stabilimento Frigerio, Locarno

Inserimento del nastro waterstop nel taglio praticato nel muro esistente

Passato e futuro hanno finalmente trovato un punto di contatto: il Nastro waterstop iniettabile DRYset per giunti di movimento.

L’aggiunta di un nuovo corpo allo stabile dell’azienda Frigerio di Locarno ha richiesto l’apertura di un passaggio tra l’edificio esistente e quello nuovo.
Il collegamento sotterraneo è stato reso impermeabile inserendo un nastro waterstop continuo nel giunto di movimento tra i due corpi.

Il Nastro Waterstop iniettabile DRYset aggiunge alla funzione di barriera meccanica dei nastri tradizionali la possibilità di manutenere il giunto nel tempo, con eventuali re-iniezioni di resina espansiva DRYflex.

Il profilo del Nastro Waterstop DRYset infatti dotato di due condotti microforati, attraverso i quali possibile iniettare e e re-iniettare la resina impermeabilizzante.

Il Nastro è stato preparato presso il laboratorio Drytech e sottoposto ai test di tenuta delle giunzioni, prima della posa in opera.

L’accessibilità al nastro per eventuali interventi di manutenzione del giunto è garantita da cannule accessibili dall’intradosso della costruzione.

Committente: Poncini Holding SA, Locarno

Progetto: 3G Architetti SA, Tenero

Struttura: Studio d’ingegneria Anastasi, Locarno

Impresa: Gamboni e Salmina SA, Gordola

Parcheggio Sant’Ambrogio, Milano

In piazza Sant’Ambrogio, a Milano, l’impresa Borio Mangiarotti S.p.A. ha realizzato un parcheggio sotterraneo di cinque piani.

In piazza Sant’Ambrogio, a Milano, l’impresa Borio Mangiarotti S.p.A. ha realizzato un parcheggio sotterraneo di cinque piani.

Drytech ha progettato un sistema di impermeabilizzazione del diaframma, basato su Nastri Waterstop Iniettabili.

Rendendo impermeabile direttamente il diaframma non è stato necessario realizzare la parete di rifodera, aumentando così sia il volume interno fino a rispettare i limiti di legge, sia la superficie, ovvero i parcheggi disponibili.

Il Nastro Waterstop Iniettabile per i giunti tra i setti dei diaframmi è un brevetto Drytech che rende possibile la manutenzione del giunto con iniezioni ex-post di resina, eseguite a fronte di eventuali infiltrazioni.

Il nastro Drytech viene posato con una speciale palancola che funge da cassero del setto del diaframma. Il diaframma del parcheggio che fiancheggia la basilica meneghina scende a 22,70 metri di profondità e la posa di una palancola di queste dimensioni ha richiesto una cura particolare da parte dei tecnici dell’impresa, per garantire il perfetto allineamento dei giunti.

A getto ultimato, la palancola viene estratta, dotata di un nuovo nastro e riposizionata per il getto del setto successivo.

La re-iniettibilità della Resina DRYflex garantisce la possibilità di fare manutenzione al diaframma in qualsiasi momento, intervenendo dall’interno della struttura, senza sbancamenti o demolizioni e, soprattutto, senza dover chiudere il parcheggio.

Committente: Comune di Milano

Struttura: Ingegner Domenico Insigna, Milano

Impresa: Borio Mangiarotti SpA, Milano

Vasca Drytech
Diaframma: 5.600 m², h 22.70 m
Platea: 3.300 m²

AET, Montecarasso

La nuova sede amministrativa di AET a Monte Carasso (l'Azienda Energetica Ticinese) produce più energia di quanta ne consumi.

La nuova sede amministrativa della AET di Monte Carasso produce più energia di quanta ne consuma.

Da un lato vanta la massima efficienza energetica in ogni componente tecnica all’interno dell’edificio, dall’altro produce energia interamente derivante da fonti rinnovabili.

Un bilancio energetico positivo, coerente con la missione aziendale, che ne fa l’edificio pubblico con la miglior performance energetica del Cantone.

Progettato dagli architetti Lukas Meyer, Ira Piattini e Francesco Fallavollita, la nuova sede amministrativa dell’Azienda Elettrica Ticinese appare impenetrabile o trasparente, semplicemente combaciando il punto di vista.
Il nucleo dell’edificio è infatti arretrato rispetto alla facciata modulare a griglia in calcestruzzo.

Quello che dall’esterno un sorprendente effetto ottico, all’interno si traduce in comfort visivo: gli uffici sono infatti inondati di luce naturale per lo più indiretta.

Il sito è lambito dal fiume Ticino e, tra l’edificio esistente e quello nuovo, stato creato uno specchio d’acqua. La struttura sotterranea è stata perciò realizzata con il sistema Vasca Drytech: una costruzione impermeabile di 1’190 m², che ospita i locali tecnici, gli spogliatoi, i depositi e l’archivio generale AET.

Committente:
Azienda Elettrica Ticinese

Progetto: AArch. Lukas Meyer e Ira Piattini, Lugano + Fallavollita, Como

Struttura: Tajana & Partner Ingegneria SA, Bellinzona / Spadea e Bondini, Lugano

Costruzione:
Bossi e Bersani SA, Bellinzona 

 Vasca Drytech: 1’190 m²

Casa Riga, Comano

Il tetto di Casa Riga è il prato in cui è incastonato, grazie all'impermeabilizzazione Vasca Bianca Drytech, costituita da platea, pareti e soletta in calcestruzzo impermeabile Drytech.

Casa Riga è un agriturismo davvero speciale affacciato su Comano Terme.

L’idea era realizzare la casa per una famiglia di agricoltori e l’agriturismo per i loro ospiti all’interno di un’azienda agricola, senza interrompere la preziosa continuità di un paesaggio alpino fatto di frutteti e prati in pendio.

Richiesta ambiziosa, alla quale lo Studio Stefania Saracino e Franco Tagliabue Architetti ha dato una risposta radicale, incastonando la Casa Riga direttamente nella montagna alle porte di Comano Terme, in Trentino.

Le strutture a contatto con il terreno, platea e muri controterra, sono state realizzate con il Sistema Vasca Drytech.

Progetto: Saracino Tagliabue Architetti, Bolzano/Como

Struttura: Ing. Giovanni Periotto, Trento

Costruzione: Damiani-Holz&Ko, Bressanone

Energia: Energytech, Bolzano

Foto: Davide Cornacchini, Venezia

Vasca Drytech: 725 m²

Sottopasso ferroviario Trenord, Saronno

Il Sottopasso Ferroviario Trenord di Saronno, realizzato in sei giorni senza interrompere il traffico ferroviario superiore.

Il Sottopasso Ferroviario Trenord di Saronno è la dimostrazione di come si possa aprire una strada senza chiuderne un’altra.

Il percorso di un nuovo tratto delle ferrovie Trenord interseca la linea Milano Varese all’altezza di Saronno Sud.

Il sottopasso che permette l’incrocio stato realizzato in soli 6 giorni e senza interrompere il traffico ferroviario della linea soprastante.

È stata adottata la tecnica top down o berlinese. Prima di tutto sono stati impiantati nel terreno dei micropali per formare le paratie delle due spalle del sottopasso. È stato rimosso un tratto di  binario, convogliando il traffico sull’altro.

Quindi si proceduto allo scavo e al getto della soletta in calcestruzzo impermeabile Drytech, in appoggio alle paratie e predisposta con gli elementi per il controllo della fessurazione DRYset. Tutta l’operazione si svolta in soli tre giorni, al termine dei quali stato ripristinato il binario.

La procedura è stata dunque ripetuta sull’altro binario. Dopo altri tre giorni la linea tornata a pieno regime, con entrambi i binari aperti.
Si è quindi proceduto allo scavo sotto la soletta, al getto della platea del piano binari del sottopasso e infine al getto a rifodera, direttamente contro i micropali.

A maturazione del calcestruzzo, giunti, forometrie e fessure programmate sono state iniettate con la Resina DRYflex che, espandendosi, le ha sigillate per pressione.

L’Engineering Drytech ha fornito una consulenza per gli aspetti inerenti l’impermeabilizzazione, collaborando con lo strutturista già nella fase di progettazione del sottopasso.

Proprietà: Ferrovie Trenord, Milano

Struttura: Studio I.R. Ingegneri Riuniti – Ing. Giuseppe Barbagallo, Catania

Construzione: SALCEF Spa, Roma

Vasca Drytech: 1.800 m²

Nuvola Lavazza, Torino

La Nuvola Lavazza progettata da Cino Zucchi Architetti e gli edifici storici recuperati dallo stesso Cino Zucchi insieme a Picco Architetti, sono un esempio di architettura che dialoga con il quartiere, con il tempo e con l’ambiente.

La Nuvola Lavazza progettata da Cino Zucchi Architetti e gli edifici storici recuperati dallo stesso Cino Zucchi insieme a Picco Architetti, sono un esempio di architettura che dialoga con il quartiere, con il tempo e con l’ambiente. 

L’area interessata dall’intervento ha ospitato nel tempo le attività della Società Elettrica Alta Italia, della Sip e infine dell’Enel. 

Un sito produttivo storico circondato da un muro di cinta.

Il grande isolato è stato aperto e trasformato in una piazza pedonale sulla quale si affacciano tutti gli spazi, sia di nuova costruzione – il nuovo centro direzionale Lavazza -, sia recuperati.

Un luogo che diventa parte integrante sia della viabilità, sia della vita del quartiere, con la grande piazza-giardino e i suoi locali e con il parcheggio pubblico sotterraneo.

L’ambiente ha contribuito a modellare l’altezza dell’edificio, che varia sui diversi lati dai sei ai due piani, a seconda dell’orientamento solare e degli edifici circostanti.

Le paraste e i marcapiani metallici formano una griglia esterna al piano delle vetrate che, a seconda delle stagioni e delle stesse ore del giorno, contribuisce a schermare o favorire la penetrazione dei raggi solari.

Il dialogo ininterrotto con l’ambiente prevede tetti ricoperti dal verde, giardini pensili inseriti tra gli uffici e un sofisticato sistema digitale che programma i parametri ambientali – come ad esempio temperatura e illuminazione – in relazione ai tempi e alle modalità con cui i diversi spazi vengono utilizzati, così da massimizzare comfort abitativo ed efficienza energetica.

Proprietà: Lavazza, Torino

Progetto:
Cino Zucchi Architetti, Milano
Picco Architetti, Torino

Struttura: Ing Giorgio Piccarreta – AI Engineering, Torino

Costruzione: Colombo Costruzioni, Lecco

Vasca Drytech: 12’590 m2

Vasche di denitrificazione, Bresso

Der Gang durch die Denitrifikationsbecken aus der wasserdichten Struktur Drytech Weisse Wanne

Il depuratore di Bresso Niguarda si è dotato di una nuova vasca di denitrificazione di 10’800 m3.

La denitrificazione delle acque reflue è un processo di rimozione dei composti dell’azoto presenti in soluzione ad opera di batteri eterotrofi facoltativi.

La sezione dell’impianto in cui avviene il processo è una vasca rettangolare suddivisa in due camere di uguale dimensione, comunicanti tra loro solo superficialmente, che consentono di dare continuità al trattamento anche qualora vi sia la necessità di svuotare uno dei due compartimenti per interventi di manutenzione.

La struttura singola in calcestruzzo impermeabile della Vasca Drytech ha anche il vantaggio di rendere rapidi e immediatamente verificabili gli interventi di manutenzione dell’impermeabilità, che sono appunto effettuabili dall’interno.

Proprietà: CAP Holding SpA, Assago

Progetto: Ing.Gabriele Ghilardi, Bergamo

Direzione Lavori: Ing.Emanuele CalloniMI10studio, Milano

Costruzione: Intesa Costruzioni, Treviolo

Vasca Drytech: 3.531 m²