Sottopasso pedonale, Agnuzzo

Il Sistema Vasca Drytech permette di realizzare sottopassi impermeabili senza interruzioni del traffico e, soprattutto, senza rischi di danneggiamento dell’impermeabilizzazione.

Commissionato dal Municipio di Muzzano, il sottopasso pedonale di Agnuzzo è stato realizzato all’esterno della carreggiata, in calcestruzzo impermeabile Drytech. 

I giunti sono stati predisposti per l’iniezione di resina con canali DRYset. Le fessure di ritiro sono state controllate con gli Elementi di fessurazione DRYset.

Il monolite è stato quindi spinto da martinetti al di sotto della sede stradale, mentre dall’interno veniva progressivamente scavato il terreno.

Una volta in sede, il monolite è stato iniettato dall’interno con resina DRYflex, le cui qualità di elasticità ed espansione permettono all’impermeabilizzazione di adeguarsi alle vibrazioni prodotte dal traffico superiore.

L’impermeabilizzazione ex-post, per mezzo di iniezioni, da un lato non è danneggiabile durante la lavorazione e, dall’altro, permette di sigillare anche eventuali fessure prodotte dalle tensioni di spinta.

Committente: Canton Ticino

Struttura: MPN Ingegneria SA, Muzzano

Impresa: Geo-Edil SA, Lugano

Casa privata, Gelterkinden

Progettata con la forza espressiva di una scultura, la casa privata Chienbergreben di Gelterkinden segue l’inclinazione del terreno, al confine tra il centro abitato e la zona agricola.

Le strutture interrate sono state realizzate con il Sistema Vasca Drytech, che le ha rese impermeabili tanto alla falda, quanto alle acque di pendio.

L’adozione del Sistema Drytech, che prevede una struttura singola in calcestruzzo impermeabile, ha permesso al progetto di rispettare anche nella parte sotterranea la cifra che lo definisce architettonicamente. 

L’intera struttura dell’edificio infatti realizzata in calcestruzzo a vista con casserature orizzontali a perdere: all’interno come all’esterno.

Progetto: Bucher Bründler, Basilea

Struttura: Ing. Jürg Merz, Maisprach

Costruzione: Obrist Bauunternehmung AG, Wallbach

Vasca Drytech: 162 m²

Residenza EOS du Parc, Montagnola

Residence du Parc sorge in una radura nel bosco di Montagnola, sulla Collina d’Oro che sovrasta Lugano. 

Un parco privato di 6’000 m2 con piscina esterna e vista sulle montagne circostanti.

La residenza ha due livelli interrati che ospitano al -1 l’autorimessa  e al -2 lavanderie, cantine e locali tecnici.

Al pianterreno, oltre all’ingresso principale, si trovano la zona SPA e fitness.

Posizione e sviluppo dell’edificio si adattano al profilo morfologico del terreno e si rapportano con i mappali confinanti per produrre la massima integrazione possibile con l’ambiente naturale circostante e con l’arco solare.

Drytech ha realizzato le strutture impermeabili sotterranee in calcestruzzo a vista e le piscine con il sistema Vasca Drytech.

Progetto: Gieffe Studio, Lugano

Struttura: Studio d’Ingegneria BRC, Agno 

Costruzione: GTL, Gravesano 

Vasca Drytech: 1’900 m2

Stazione SBB CFS FFS, Lugano

Un atrio che crea una nuova connessione tra la stazione ferroviaria di Lugano e il tessuto urbano: un vero e proprio portale che mette in comunicazione i viaggiatori in arrivo e in partenza con il resto della città.

L’icona di questo progetto, che adatta l’importante snodo urbano all’aumento dei flussi dei viaggiatori e ne razionalizza i percorsi, è la grande pensilina di 1’600 metri quadrati sospesa sopra l’atrio ipogeo.

La copertura, sottile e aerea, crea un atrio senza pareti. Dal finestrino del treno si ammira così uno scorcio suggestivo del lago.

L’atrio è abbassato a livello del sottopassaggio principale, che collega le due parti della città divise dalla stazione, e attraverso il quale si accede alle rampe che conducono alle banchine dei binari.

L’ipogeo è una struttura impermeabile realizzata con la Vasca Drytech di 2’700 m².

Proprietà: SBB CFF FFS, Lugano

Progetto: Gruppo architetti StazLu, Lugano

Struttura: Studio d’ingegneria G. Dazio & Associati, Cadenazzo
Studio d’ingegneria Bernardoni, Lugano

Costruzione: GeoEdil, Lugano

Vasca Drytech: 2’700 m²

Torre Intesa Sanpaolo, Torino

La Torre Intesa Sanpaolo di Torino conferma la coincidenza tra forma e sostanza che ha caratterizzato tutta l’opera dell’architetto Renzo Piano.

Basta osservarla per comprendere com’è fatta, come funziona. A cominciare dalle molteplici relazioni che stabilisce con l’ambiente, la città, le montagne all’orizzonte.

Le facciate est e ovest sono caratterizzate dalle colonne rastremate che sostengono i 38 piani fuori terra, per 166 metri d’altezza.

Su queste facciate è sospesa una pelle di lamelle mobili e trasparenti, che convogliano l’aria per il raffrescamento in estate e garantiscono l’isolamento termico in inverno.

Il grattacielo respira e interagisce con l’ambiente, con l’obiettivo di consumare pochissima energia, peraltro prodotta completamente da fonti rinnovabili. Il lato sud infatti interamente ricoperto da un campo fotovoltaico di 1’600 metri quadrati e l’impianto di climatizzazione sfrutta l’energia di scambio termico con l’acqua di falda.

Un sistema di raccolta dell’acqua piovana consente un risparmio del 48% dell’acqua potabile. Sensori della pioggia e centraline intelligenti garantiscono l’irrigazione controllata delle aree verdi.

Anche l’illuminazione è ottimizzata attraverso un sistema frangisole a lamelle che modula la quantità di luce solare che penetra nei locali. Al tramonto le luci artificiali si accendono automaticamente e in modo graduale, in funzione delle effemeridi.

Il dialogo con l’esterno non si limita all’aspetto energetico, ma interessa pure il piano sociale e urbanistico. Il palazzo è fruibile anche dai cittadini. Oltre agli uffici per 2’000 dipendenti di Intesa Sanpaolo, il grattacielo ha infatti sei piani dedicati al pubblico, con auditorium, spazi per eventi culturali, un ristorante e una scuola. Sulla cima della Torre si trovano inoltre la serra bioclimatica e una caffetteria panoramica.

Avviata nel dicembre 2008, la prima fase del progetto si conclusa nel giugno 2011 con la costruzione delle fondamenta e dei 6 piani interrati con la tecnica top-down. Drytech ha realizzato con il sistema Vasca Bianca tutte le vasche (interne ed esterne) nonché il trattamento del giunto di ripresa platea-diaframma lungo l’intero perimetro dell’interrato, per uno sviluppo lineare complessivo di 420 metri.

I piani sotterranei ospitano un parcheggio da 300 posti auto, locali tecnici e il sorprendente giardino ipogeo, sul quale si affaccia anche il parco dell’asilo. Ai piedi del grattacielo si sviluppa un parco attraversato da percorsi pedonali che connettono i viali circostanti. Sul grande prato i ragazzini danno vita a una teoria di partite di calcio spontanee quanto interminabili, facendo le porte con un paio di felpe.

Proprietà: Intesa Sanpaolo Spa, Torino

Progetto: Arch. Renzo Piano, RPBW Paris

Struttura: FHECOR Ingenieros Consultores, Madrid

Impresa: TORRE S.c.a.r.l., Torino

Vasca Drytech: 5’200 m²

Sottopasso ferroviario, Vigevano

Sotto la stazione di Vigevano è stato realizzato il nuovo sottopasso pedonale che permette ai viaggiatori di accedere in modo sicuro alle banchine dei binari e che connette i due quartieri ai lati della stazione.

La struttura impermeabile è stata progettata e realizzata con il Sistema Vasca Drytech, senza interrompere la circolazione ferroviaria.

A sostegno dei binari è stata creata una struttura sospesa in metallo, chiudendo a rotazione un binario alla volta, deviando di volta in volta la circolazione sugli altri.

Il sottopasso è stato realizzato in calcestruzzo a tenuta idraulica su ricetta Drytech, definita dall’Engineering Drytech in base agli inerti presenti nell’impianto di betonaggio scelto dall’impresa Quadrio.

Giunti, fessure e attraversamenti sono stati predisposti con gli elementi DRYset, propedeutici alla diffusione rapida e capillare della resina DRYflex.

A maturazione del calcestruzzo, i tecnici Drytech hanno provveduto a saturare di resina impermeabilizzante tutti i dettagli costruttivi, sigillando completamente la struttura.

Il cantiere non ha condizionato la normale circolazione dei treni e, a sua volta, Drytech non ha interferito con la progressione dei lavori, poiché le sue attività sono parallele a quelle costruttive e vengono di fatto stralciate dal calendario lavori.

Committente: RFI Rete Ferroviaria Italiana 

Struttura: Intera Srl, Roma 

Costruzione: Quadrio Gaetano Costruzioni SpA, Morbegno

Vasca Drytech: 1’580 m²

Sottopasso Ferroviario, Albairate

Un sottopasso impermeabilizzato senza dover interrompere il traffico ferroviario superiore.

L’intervento di risanamento del sottopasso stradale di Albairate si è reso necessario per la mancata tenuta del sistema bentonitico esistente.

La struttura è stata risanata con iniezioni di resina DRYflex nei giunti di movimento e nelle riprese di getto.

Il sottopasso ha iniziato a perdere a pochi mesi dall’apertura.

Drytech è intervenuta dall’interno del manufatto, senza demolizioni strutturali o sbancamenti esterni e, soprattutto, senza limitazioni alla normale circolazione dei treni della linea Milano-Vigevano.

Come ogni intervento di risanamento Drytech, anche questo ha permesso la verifica immediata.

Committente: RFI Rete Ferroviaria Italiana

Progetto risanamento: Ing. Maurizio Schiavo, Padova

Impresa risanamento: D’Adiutorio Appalti e Costruzioni Srl, Montorio al Vomano

Risanamento Drytech: 277 m giunti di movimento; 133 m giunti di ripresa.

Casa Trevisani, Cureglia

Dove abitano gli architetti? Com’è fatta la casa di chi disegna case? La risposta dell’architetto Stefania Trevisani Mahler sorge in una parcella pianeggiante, sulla quale sono stati edificati due volumi tra loro indipendenti: l’uno dedicato all’abitazione e l’altro adibito a studio del fotografo Sandro Mahler.

Le scelte costruttive hanno prediletto una struttura lignea prefabbricata ad alto potenziale isolante per tutte le pareti perimetrali dei volumi affioranti dalla quota del giardino.

Per quanto riguarda i piani interrati si invece optato per il Sistema Vasca Drytech in calcestruzzo impermeabile, a causa della forte presenza di acqua nel sottosuolo.

Progetto: Arch. Trevisani Mahler, Cureglia

Struttura: Ingg. Giani e Prada, Lugano

Costruzione: Impresa Taddei SA, Viganello

Vasca Drytech: 400 m²

La Libreria dei Ragazzi, Mendrisio

La Fondazione Paolo Torriani per minorenni ha realizzato una nuova struttura che consente di completare le attività dell’ente, adattandole all’evoluzione dei bisogni dei minori che necessitano di accoglienza, protezione e sostegno educativo.

I piani superiori della struttura sono destinati agli atelier a valenza terapeutica, agli spazi per il coinvolgimento delle famiglie nel percorso dei ragazzi e agli “appartamentini-ponte” per sostenere i giovani nel passaggio dall’istituto all’autonomia e all’autodeterminazione.

Imparare, lavorare, stabilire relazioni e far crescere la propria autostima: sono passi fondamentali del processo di integrazione ed emancipazione.

Per questo la Fondazione ha individuato nella Libreria dei Ragazzi, altra storica istituzione di Mendrisio, il partner ideale per creare una realtà lavorativa in cui cominciare a mettersi in gioco in modo equilibrato e protetto.

La Libreria occupa il piano terreno e offre anche un tearoom letterario.

In alcuni settori della facciata sono impresse direttamente sul calcestruzzo le immagini dei “Ragazzi volanti” con cui l’artista Roberto Mucchiut ha interpretato l’obiettivo della Fondazione: aiutare i giovani a crescere in armonia per spiccare il volo nella vita.

Il limite superiore del volume asseconda le pendenze dell’elegante tetto a impluvio, pensato come una vera e propria quinta facciata, conferendo un ulteriore elemento di dinamismo alla Torre.

Il tetto è stato impermeabilizzato con il manto elastico e continuo Drycoat che, superando la necessità di lattoneria e con i suoi spessori ridotti, ha garantito la purezza delle linee architettoniche.

Drytech ha anche realizzato anche il livello interrato con la struttura impermeabile Vasca Drytech.

Proprietà: Fondazione Paolo Torriani, Mendrisio

Projekt: Krausbeck architetto con GSMM architetti, Salorino

Struttura: Studio di Ingegneria Roberto Mondada, Balerna 

Costruzione: Impresa Riva Costruzioni, Tremona 

Vasca Drytech: 600 m2

Tetto Drycoat: 250 m2

Residenza Tertianum, Chiasso

Il progetto della nuova Residenza Tertianum di Chiasso ruota intorno al concetto di piazza: lo spazio urbano dello scambio, dell’incontro, della condivisione.

Se i rapporti umani, le relazioni, sono ciò che ci fa riconoscere in un luogo la nostra casa, l’obiettivo principale di un’architettura per la terza e quarta età è creare le condizioni per la formazione di una nuova comunità.

Parallelamente ai temi di indipendenza e intimità abitativa e ai servizi di cura e sostegno, la socialità è il terzo pilastro di una vita sana e stimolante, a qualsiasi età.

È fondamentale abitare luoghi che ci offrano nuove occasioni di incontro.

La Residenza Tertianum è, di fatto, un nuovo parco giochi di Chiasso e favorisce un incontro tra generazioni che arricchirà tanto i bambini quanto gli anziani.

All’interno della struttura sono presenti, oltre alla terrazza panoramica, un ristorante aperto al pubblico, lo studio medico, la podologa, una parrucchiera e la fisioterapia.

Il grande parcheggio sotterraneo realizzato con la struttura impermeabile Vasca Drytech, è dotato anche di posti con ricarica per le auto elettriche.

Proprietà: Tertianum, Chiasso

Progetto: DF + Partners, Lugano

Struttura: Jelmoni Ingegneria, Ascona

Costruzione: Quadri, Lamone-Cadempino

Vasca Drytech: 7’500 m2