Fabbrica della neve, Carosello di Livigno

Drytech ha realizzato il nuovo serbatoio dei cannoni per l’innevamento artificiale, vicino alla stazione Carosello 3000 di Livigno.

A ridosso della stazione Carosello 3000 di Livigno Drytech ha realizzato il nuovo serbatoio dell’acqua da 5’600 m3, che alimenterà i cannoni per l’innevamento artificiale. 

L’opera, realizzata in 5 mesi con una Vasca Drytech di 2’175 m2, è completamente interrata per non avere alcun impatto sul panorama alpino.

La praticità costruttiva della Vasca Drytech rende più rapida l’edificazione di queste strutture. Il tempo è un fattore decisivo in qualsiasi cantiere, ma diventa ancor più importante per applicazioni condizionate dalla stagionalità (la struttura doveva essere pronta in tempo per l’apertura della stagione sciistica) e con un clima che riduce ad alcuni mesi la finestra utile all’edilizia.

L’Engineering Drytech ha formulato un calcestruzzo impermeabile adeguato alle condizioni ambientali, in base alle caratteristiche degli inerti presenti nell’impianto scelto dall’impresa Edil Dona di Valdisotto, Sondrio.

La resina acrilica DRYflex, che impermeabilizza i dettagli per pressione, è certificata per l’uso in strutture a contatto con l’acqua potabile, per cui è sicura per l’ambiente e dunque perfettamente idonea per essere utilizzata in una cisterna che alimenta i cannoni d’innevamento.

Uno dei principali fattori di accelerazione del cantiere è il controllo della fessurazione di ritiro.

La Vasca Drytech consente infatti di realizzare getti continui (la platea è stata gettata in un’unica soluzione) perché le fessure sono indotte dagli Elementi di Fessurazione, che possono fungere anche da cassero a perdere.

Committente: Carosello 3000, Livigno

Progetto: Studio Associato DMP, Livigno

Struttura: Ing. Piergiacomo Giuppani, Sondrio

Costruzione: Impresa EDIL DONA, Valdisotto

Vasca Drytech: 2’175 m2

Sottopasso spingitubo, Crema

Il sottopasso ferroviario di via Indipendenza a Crema permette il passaggio di una strada e di una ciclabile sotto il percorso della ferrovia

Il sottopasso ferroviario di via Indipendenza a Crema permette il passaggio di una strada e di una ciclabile sotto il percorso della ferrovia. L’opera è stata realizzata senza interrompere il soprastante passaggio dei treni.

La Vasca Drytech ha permesso di prefabbricare il monolite nei pressi dei binari e di spingerlo nella sede definitiva con uno scavo che lo ha progressivamente sostituito al terreno nel sostegno della linea ferroviaria.

Una volta posizionato in sede, il monolite è stato impermeabilizzato nei sui punti critici (fessure e giunti) con iniezioni di resina espandente DRYflex.

Realizzata ex-post, l’impermeabilizzazione non ha rischiato di essere danneggiata nelle operazioni di varo.

I giunti di dilatazione del sottopasso ferroviario di via Indipendenza a Crema sono stati predisposti con i nastri waterstop iniettabili DRYset.

Struttura: Ing. Terzini, Crema

Costruzione: De Fabiani Spa, Cavenago d’Adda

Vasca Drytech: 3’600 m²

Chiarificatore Acque Industriali, Genova

Un chiarificatore industriale riceve acque reflue cariche di metalli, idrocarburi e altri inquinanti.

Un chiarificatore industriale riceve acque reflue cariche di metalli, idrocarburi e altri inquinanti. Separa questi elementi dall’acqua attraverso procedimenti meccanici e chimici. Quindi convoglia le acque chiarificate verso gli impianti fognari e trattiene i fanghi residui della depurazione.

Le pareti di un chiarificatore sono dunque esposte a una serie di agenti, più o meno aggressivi. Viceversa, non devono rilasciare nelle acque alcun materiale, men che meno inquinante.

La Resina DRYflex – impiegata per sigillare giunti, attraversamenti e fessure della Vasca Bianca Drytech – ha questa duplice capacità di resistere agli agenti aggressivi (a cominciare dalla salinità) e di essere compatibile addirittura con l’uso in strutture per l’acqua potabile.

È importante sottolineare che la resina satura giunti, fessure e attraversamenti per l’intero spessore della struttura. Nel caso del chiarificatore genovese, la barriera opposta all’acqua ha uno spessore variabile da 30 a 120 cm, coincidente appunto con quello della struttura.
D’altro canto, la caratteristica struttura singola della Vasca Drytech consente un accesso diretto e non invasivo per eventuali interventi di manutenzione, che risultano semplici e immediatamente verificabili.
Oltretutto senza particolari limitazioni all’uso dell’impianto.

Nell’ambito della costruzione dell’impianto di Genova l’Engineering Drytech ha collaborato con lo strutturista già in fase di progettazione, proponendo le soluzioni per l’impermeabilizzazione dei punti critici della struttura. L’Engineering ha inoltre contribuito alla definizione della ricetta del calcestruzzo impermeabile a ritiro controllato, in base alle caratteristiche dell’impianto scelto dalla committenza.

Struttura: Dr. Ing. Raffaele Ghitti, Darfo Boario Terme

Costruzione: SEMAT spa, Artogne

Vasca Drytech: 700 m²

Museo Enzo Ferrari, Modena

Il Museo Enzo Ferrari di Modena è un coinvolgente inno al mito dell’auto e il manifesto dell’architettura di Jan Kaplicky.

Il Museo Enzo Ferrari di Modena è un coinvolgente inno al mito dell’auto e il manifesto dell’architettura di Jan Kaplicky: l’architetto ceco fondatore del Future System di Londra.

Il Mef può contare su una superficie di 6’000 m², dei quali 4’400 destinati alle esposizioni. Il Museo è un cofano che emerge potente dal terreno. Nello stile di Kaplicky, l’altezza è contenuta per stabilire un rapporto armonico con la casa natale di Ferrari, senza tuttavia attenuare la forza evocativa della nuova struttura.

Gli spazi espositivi sono stati sviluppati nell’interrato, creando una struttura impermeabile di 5’850 m² con il Sistema Vasca DrytechL’accesso al museo avviene attraverso un’imponente parete curva in vetro, il cui piano inclinato è bisecato da una serie di alette che ricordano il radiatore di una fuoriserie. Dalla hall si accede agli spazi espositivi attraverso due piattaforme inclinate, scendendo fino a 5 metri di profondità. 

“Spazi definiti da otto spigoli non sono necessari, non sono obbligatori”. Una delle famose frasi di Kaplicky esprime bene lo spirito del progetto, alle cui linee sinuose si è perfettamente adattata la flessibilità della Vasca Drytech. La fase di progettazione ha visto una collaborazione intensa con l’Engineering Drytech per definire le soluzioni di impermeabilizzazione degli inediti dettagli costruttivi proposti dalla particolare forma dell’interrato.

Progetto: Future System, Londra

Struttura: Politecnica, Modena

Direzione Lavori: Ingegner Coppi, Modena

Costruzione: CCC, BolognaIng. Ferrari, Modena, CSM, Modena

Vasca Drytech: 5’850 m²

Risanamento con Vasca Drytech Ex-Post, Italia

Per una perizia geologica sbagliata non è stata prevista l’impermeabilizzazione del sotterraneo di questo complesso residenziale di pregio, che è stato risanato realizzando una Vasca Drytech ex-post.

Per una perizia geologica sbagliata non è stata prevista l’impermeabilizzazione del sotterraneo di questo complesso residenziale di pregio, che è stato risanato realizzando una Vasca Drytech ex-post.

A edificazione terminata, un picco di falda stagionale ha allagato il livello -2, rendendo inagibili i garage.

A questo punto stata coinvolta Drytech per risanare il sotterraneo.

L’analisi della situazione strutturale e ambientale da parte dell’Engineering ha individuato la soluzione migliore nella realizzazione di una Vasca Drytech ex-post.

È stato dunque demolito il pavimento industriale realizzato sopra al riempimento in ghiaia. La falda è stata messa sotto controllo con un sistema di well-point.

Si è quindi proceduto a posare gli elementi di fessurazione in platea e a predisporre i giunti platea/pareti e platea colonne con il Canale DRYset. Anche i numerosi attraversamenti prodotti dai well-point sono stati opportunamente predisposti per l’iniezione impermeabilizzante, a maturazione del calcestruzzo.

È stata quindi gettata la nuova platea in calcestruzzo impermeabile su ricetta Drytech.

Per garantire le quote dell’estradosso è stato necessario realizzare la platea a tenuta e il pavimento industriale in un unico getto elicotterato fresco su fresco.

A maturazione del calcestruzzo, Drytech ha perfezionato l’iniezione delle fessure programmate, dei giunti e degli attraversamenti con la Resina espansiva DRYflex.

Per la sua qualità elastica la resina è re-iniettabile, per cui garantisce la possibilità di manutenzione del sistema negli anni.

La realizzazione della platea Drytech ex-post ha permesso di rendere impermeabili i sotterranei e di consegnare le proprietà con i garage agibili.

Progetto Risanamento: Engineering Drytech

Impermeabilizzazione: Drytech Italia, Como

Vasca Drytech Ex-Post per impianto petrolifero, Italia

Per proteggere il terreno dalle perdite di un parco valvole petrolifero Drytech ha realizzato una vasca a tenuta stagna al di sotto dell'impianto senza interromperne l'attività.

Per proteggere il terreno dalle perdite di un parco valvole petrolifero Drytech ha realizzato una vasca a tenuta stagna al di sotto dell’impianto senza interromperne l’attività.

Un parco valvole smista il greggio scaricato dalle petroliere ai serbatoi di stoccaggio.

Nel caso specifico delle perdite dell’impianto nel terreno ne hanno reso necessario e urgente il risanamento, ma senza interromperne l’attività.

Si è dunque deciso di realizzare una vasca impermeabile al di sotto del sistema di valvole, che erano state posate a contatto con il terreno.

Con un approccio quasi archeologico è stato scavato il terreno al di sotto dell’impianto inserendo progressivamente dei sostegni alle condotte.

Quindi si è proceduto al getto della platea e delle pareti in calcestruzzo impermeabile Drytech e, a maturazione del getto, all’iniezione impermeabilizzante di resina DRYflex nelle fessure programmate, nelle riprese di getto e negli attraversamenti, inclusi i sostena delle tubazioni, che sono stati lasciati in opera.

L’intervento, progettato e coordinato dall’Engineering Drytech, ha rimesso in sicurezza l’impianto e lo ha reso definitivamente accessibile per la manutenzione.

Impermeabilizzazione: Drytech Italia, Como

Vasca Drytech: 4’000 m²

Corso Como Place, Milano

Corso Como Place rappresenta la nuova frontiera dello smart building: un modello di edificio che coniuga efficienza energetica e sostenibilità ambientale con una nuova esperienza per gli utenti e un concetto evoluto di benessere abitativo.

Corso Como Place rappresenta la nuova frontiera dello smart building: un modello di edificio che coniuga efficienza energetica e sostenibilità ambientale con una nuova esperienza per gli utenti e un concetto evoluto di benessere abitativo.

Ciò che rende ancor più speciale il progetto è che parte dalla ristrutturazione di un edificio degli anni ‘60.

Il Pirellino, come veniva chiamato dai milanesi, sorge al centro della nuova Milano di Piazza Gae Aulenti, Corso Como, Eataly e Fondazione Feltrinelli & Microsoft House. Un luogo iconico e centralissimo, che ha stimolato un progetto rivoluzionario.

Corso Como Place è un progetto di completa riqualificazione, simbolo di un percorso architettonico e urbanistico che crea bellezza senza abbattere l’esistente, partendo dalla valorizzazione della Torre  progettata da Francesco Diomede, Giuseppe e Carlo Rusconi Clerici, convertita alla modernità nel segno dell’innovazione.

Ai suoi piedi sorge un Podium che disegna una piazza aperta e direttamente connessa a Corso Como e al quartiere di Porta Nuova.

La sostenibilità ambientale degli edifici è garantita dallo standard internazionale Nearly Zero Energy Building. Il sistema fotovoltaico scelto per le strutture, l’utilizzo di energia geotermica, che copre oltre il 65% del fabbisogno annuale, e le facciate ad alte prestazioni con dispositivi automatici di schermatura solare, consentono altissime prestazioni energetiche e massima riduzione di emissioni CO2. 

Inoltre la scelta della Vasca Drytech per l’ipogeo ha garantito l’impermeabilità della struttura sotterranea non solo all’acqua, ma anche al radon.

Un’applicazione per smartphone permette a ognuno di personalizzare il proprio ambiente di lavoro, intervenendo su illuminazione, temperatura e ombreggiatura. Si potrà prenotare in tempo reale il parcheggio sotterraneo in base alla disponibilità di posti auto liberi e i sensori IoT (l’internet delle cose) monitoreranno il livello di rumorosità degli uffici e la qualità dell’aria, per garantire agli utenti comfort e benessere.

Con un ruolo di snodo di percorsi di mobilità green e aree verdi, oltre che di volano per la riqualificazione dell’area, Corso Como Place rappresenta un bell’esempio di come architettura e tecnologia costruttiva possano trasferire nel futuro un edificio storico.

Asset & Development Management: COIMA, Milano

General Contractor: ICM, Vicenza

Progetto: PLP Architecture International, Londra

Struttura: CEAS, Milano

Costruzione: ICM, Vicenza

Vasca Drytech: 4’500 m2

Pozzipompa a doppia impermeabilità, Copenhagen

Drytech ha progettato uno speciale pozzo pompa impermeabile che consente alle imprese di realizzare i punti di pompaggio all’interno della platea.

Drytech ha progettato uno speciale pozzo pompa impermeabile che consente alle imprese di realizzare i punti di pompaggio all’interno della platea.

I pozzi vengono realizzati nell’officina di Bedano, in Svizzera, e spediti al cantiere, ovunque si trovi nel mondo, dove sono approntati dal tecnico Drytech.

È il caso del cantiere aperto direttamente nel Mare del Nord, in cui sono stati installati 36 pozzi pompa, in seguito sigillati e inglobati nella platea.

Una volta esaurita la propria funzione, il pozzo pompa Drytech viene impermeabilizzato sia esternamente, sia internamente.

A getto ultimato, il giunto tra il pozzo e la platea viene iniettato con resina espansiva DRYflex, che sigilla l’elemento per pressione avvolgendo per tutto lo spessore della platea.

Le eventuali venute d’acqua interne al pozzo sono invece rese inoffensive dal coperchio sigillato con guarnizioni sia sulla circonferenza del pozzo, sia su ciascuno dei bulloni di tenuta.

L’impiego del Sistema Drytech ha prodotto un risparmio di diverse settimane sui tempi previsti per la realizzazione dell’interrato impermeabile.

Palestra CPC, Chiasso

La doppia palestra CPC di Chiasso è la vittoria della leggerezza sul peso, dell’interazione sulla separazione, della flessibilità sulla rigidità.

La doppia palestra CPC di Chiasso è la vittoria della leggerezza sul peso, dell’interazione sulla separazione, della flessibilità sulla rigidità.

La dualità tra il podio e il volume di copertura della sala è definita da uno stacco, prodotto da un appoggio puntuale sui quattro lati.

Attraverso questa sospensione il volume monolitico appare leggerissimo, al punto da sembrare trattenuto – piuttosto che sostenuto – dalle quattro V della struttura.

Lo stacco mette in relazione lo spazio interno con gli elementi urbani e naturali che circondano la palestra. Un’interazione che la inserisce nel contesto del campus scolastico e culturale, tessendo varie relazioni con gli elementi peculiari del luogo.

L’edificio reagisce alle differenti situazioni e alle divergenze topografiche. A nord presenta una terrazza d’accesso, in relazione agli edifici scolastici e all’accesso dal parcheggio pubblico. A sud una gradinata in rapporto al giardinetto. Una delimitazione del campo stradale e della piazza esistente a est. Si pone infine allo stesso livello del m.a.x Museo e dello Spazio Officina, condividendone la vocazione pubblica.

Il podio è una Vasca Drytech. La coibentazione delle facciate interna e protetta da una listonatura in legno a vista nella parte inferiore e da un rivestimento acustico a pannelli in quella superiore.

Dal profilo energetico l’edificio risponde ai criteri dello standard Minergie.

Committente: Sezione della logistica del Canton Ticino

Progetto: Architetti Nicola Baserga e Christian Mozzetti, Muralto

Struttura: Ingegneri Andrea e Eugenio Pedrazzini, Lugano

Costruzione: Mafledil, Osogna

Vasca Drytech: 2’128 m²

Lee Tunnel, London

Il Lee Tunnel è una delle due condotte che convogliano una media di 39 milioni di tonnellate all’anno di acque reflue, provenienti da 35 tubazioni fognarie, realizzate in epoca vittoriana come parte della rete che ancora serve Londra, dopo 150 anni.

Il Lee Tunnel è una delle due condotte che convogliano una media di 39 milioni di tonnellate all’anno di acque reflue, provenienti da 35 tubazioni fognarie, realizzate in epoca vittoriana come parte della rete che ancora serve Londra, dopo 150 anni.

I lavori sono iniziati nel settembre 2010 al depuratore di Beckton, con la costruzione del primo dei quattro pozzi da 80 metri, impermeabilizzati con la posa di canali DRYset nei giunti, poi sigillati con le iniezioni di resina DRYflex.

Attraverso il pozzo sono state quindi calate le sezioni della fresatrice lunga complessivamente 120 metri, che nel 2012 ha iniziato i lavori di scavo dei tunnel di collegamento, del diametro di 7 metri.

L’infrastruttura fa parte del piano strategico per migliorare e garantire la salubrità delle acque del Tamigi. Il sistema convoglia gli scarichi della più grande eccedenza fognaria di Londra alla Stazione di pompaggio di Mills Abbey a Stratford, che gestisce il 40 per cento degli scarichi totali.

Le quattro miglia di tunnel sono state realizzate al di sotto del Borough of Newham, da Abbey Mills a Beckton. Il nuovo tunnel contribuisce a evitare che più di 16 milioni di tonnellate di liquami mescolati con l’acqua piovana trabocchino ogni anno nel fiume Lee, captandole e trasferendole alle strutture di depurazione di Beckton, che sono a loro volta in via di ampliamento del 60 per cento per far fronte all’aumento dei volumi trattati.

Si tratta del tunnel più profondo mai realizzato a Londra. Ciò ha comportato un’attività di scavo in condizioni di elevate pressioni di falda, lungo quattro miglia di terreno straordinariamente abrasivo e senza condotte di sfogo laterali.

Proprietà: Thames Water Utilities, London

Struttura: Engineer Emmanuel Costes, London 

Impresa: Morgan Vinci Bachy JV, London 

Impermeabilizzazione: Drytech UK, London